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Queste qui sopra sono le esatte parole che Jonas Redfield (il protagonista di cui nessuno si scomoderà neanche un po’ a ricordarsi il nome) disse in confidenza al giocatore di turno al fine di descrivere Acting Lessons.

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Prima di iniziare vorrei che vi focalizzaste su di un dettaglio (anzi due): 1) C’è un (3) tra parentesi inserito affianco al mio nome utente e 2) Le mie altre 3 recensioni precedenti sono scomparse… Vi annoierei troppo scrivendo qui di seguito il perché questo è accaduto oppure, per voi, sarebbe un aneddoto divertente? Qualunque sia la vostra risposta, per cercare di accontentare tutti, ve la riassumo in due righe: A causa dello scandalo delle ‘Fake Reviews’ avvenuto a metà del 2016, Steam, tra le varie “manovre” di risposta messe in atto per ristabilire il proprio nome, rimosse anche la possibilità di recensire un gioco tramite lo Steam Family. Quindi eccomi qui a dovervene parlare da un altro account su cui detengo la licenza di Acting Lessons (il 3 sta per TERZO). Ma tornando al gioco, perché sicuramente sarete stanchi di leggere ogni volta una piccola introduzione, cos’è che vi dovrebbe spingere a giocare in primo luogo un gioco di questo genere? Oltre alle ovvie ‘risposte-dirette-internazionali’ di alcuni *recensori per un giorno* che tralascerò come “Yo, It can make you cry and ♥♥♥ at the same time” o “Mannn, I ‘beated’ this game so many times that I can’t feel my left/right hand anymore (IT depends) … I mean, what I’m really trying to say here is that NSFW aspect/component alone can support (and I’m not exaggerating) an entire AAA game because is both refreshing and LIB-ER-AT-ING, IYKWIM ahhahah” ne voglio aggiungere qualcuna nella nostra lingua madre perchè penso che le solo 22 recensioni non siano abbastanza per apprezzare la “profondità” 😉 del titolo. E mi sono anche ripromesso di rientrare nel limite di 250 parole (impostato da me esattamente da dove comincio a recensire per davvero il gioco. Non pensate sia il LIMITE complessivo del totale delle parole che vedete scritto qui, badate bene) quindi questa non sarà una VERA e PROPRIA recensione. Consideratela invece come una raccolta di raccomandazioni verso il giocatore e di pro/contro. Iniziamo con il dire che Megan, Rena, Melissa, Liam, Leah, Ana, Angela, Hedwig, ed infine Jonas sono personaggi scritti BENE! Ma ovviamente se comparati con prodotti nello stesso genere (Game for Adults) e della stessa “”caratura”” (quindi sareste in errore se li paragonaste a quelli [NELL’OLIMPO] di The Witcher 3 della CD Project Red, ad esempio). Ed inoltre tutti gli elementi della VISUAL NOVEL classica ci sono e devo dire che sono QUASI tutti apprezzabili (ed infatti per racchiuderli tutti il più possibile più giù ci saranno due tabelle [ma la SECONDA sarà molto più ridotta rispetto al solito per rientrare nei caratteri massimi delle recensioni qui su Steam → 7960 inclusi spazi 😂] invece che una sola. Il perché è presto detto: Appunto voglio sottolineare gli aspetti [più che posso] che mi sono piaciuti e non delle VISUAL NOVEL. Capite bene che c’è parecchio da dire e che quindi non era il caso di allungare il testo così TANTO oltremisura, quindi ve ne beccherete due 😅) In aggiunta a quello che vi ho inserito tra parentesi adesso che ci rifletto bene credo sia un modo carino per non farvi affaticare gli occhi e contemporaneamente mascherare la mia prolissità sotto un’altra forma, non è vero? Ma continuando a parlare di ciò che mi ha trasmesso Acting Lessons voglio proprio soffermarmi sulle emozioni che ho vissuto nel mentre giocavo a AC. Perché come VN è un titolo davvero ricco di scene toccanti e di momenti di riflessione [molto più di altre che basano tutta la narrativa solo in funzione delle scene hard, ad esempio] che mettono alla prova il giocatore, il tutto, mentre affronta scelte delicate. Questo primo “maggiore” progetto di Dr. PinkCake, d’altronde, se l’esperienza personale (soggettiva fino al midollo) del videogiocatore componesse il 100% del criterio valutativo che univocamente identificasse la qualità di un videogioco sarebbe da premiare senza ombra di dubbio. Ma visto che in gioco (scusate il “pun”) ci sono anche le preferenze, i gusti personali, le inclinazioni caratteriali e i limiti intellettuali che ogni persona (come individuo pensante che muta nel tempo) porta con sé, purtroppo non possiamo esimerci dal mantenere almeno un occhio (almeno UNO, dai) quanto più oggettivo possibile. Credo poco alle recensioni di utenti che sulle ali dell’entusiasmo provano e danno le loro opinioni a caldo su un VG senza aver osservato neanche per un secondo il contesto in cui è calato ed il percorso che ci è stato per farlo arrivare così com’è sullo scaffale. Difatti Io apprezzo molto chi riesce a dare una visione più completa possibile mentre recensisce un titolo, ma mi accorgo che non è sempre possibile. Molte volte non abbiamo né il tempo né i mezzi necessari per sapere proprio tutto dello sviluppo di un VG, ma il pensiero secondo deve almeno andare una volta LÌ ma sto divagando troppo quindi finisco questo “esperimento” dicendovi che Acting Lessons è, tralasciando qualche limite tecnico che si nota (avendolo giocato nel 2020), la direzione giusta da seguire per tirar fuori dal genere NSFW e dagli Adult Game (in generale) qualcosa di più che solamente uno slideshow di “scene oscene” messe in successione giusto per rendere la noiosa quotidianità un pochino più piccante…

P.S: 530 parole + 3 emoji, DANNAZIONE!

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