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13.6 hrs on record (13.5 hrs at review time)
Il gioco si presenta come un'avventura investigativa in cui vestiremo i panni di Robert Conway, un investigatore privato che vive a Dahlia View, un piccolo residence con appartamenti privati in cui tutti conoscono tutti. Un giorno come tutti gli altri una bambina di 8 anni viene rapita, sconvolgendo le vite degli abitanti di Dahlia View.

Nei panni di Robert quindi, dopo aver promesso al padre che avremmo riportato indietro la figlia, inizieremo ad investigare sugli abitanti del residence, cercando indizi e avvicinandoci (o forse no) alla piccola Charlotte May (Il nome della bimba).

Dovremmo spiare i movimenti dei nostri vicini aspettando il momento più adatto per intrufolarci nelle loro abitazioni di soppiatto e cercare provare e alla fine collegare tutti gli indizi per arrivare alla verità!

Riusciremo a trovare Charlotte in tempo?
Posted January 9, 2022. Last edited January 9, 2022.
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15.8 hrs on record (9.5 hrs at review time)
Ho seguito i Bloober Team sin dal loro esordio e i loro giochi non mi hanno mai delusa, The Medium non fa eccezione.
Trama interessante, qualcosa che sembrava molto semplice in realtà inizia a diramarsi e prendere più forme man mano che si esplorano le varie location del gioco. Soundtrack ovviamente stupenda dato anche chi ci sta dietro, l'unica pecca che ho notato nel gioco è il continuo cali di frame quando si ha la transizione con le due dimensioni in contemporanea o quando il gioco deve caricare location aperte , per il resto molto fluido.
Avevo paura che le fasi stealth fossero frustanti invece sono abbastanza tranquille e per nulla stressanti e non pesano troppo sul gameplay del gioco, che nonostante ti lasci con un senso di ansia perenne su quando qualcosa potrebbe apparire, si concentra sull'esplorazione e sulla ricostruzione degli eventi.
Ben implementata anche la meccanica dei due "reami" che collidono tra di loro in quanto indispensabili l'uno all'altro per il proseguo del gioco.
Assolutamente consigliato e spero in un sequel :D
Posted February 2, 2021.
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8.4 hrs on record
Tokyo Dark è stata una piacevola avventura nel mondo del folklore nipponico seppur con tanti cliché noti ai già frequentatori del genere.

La nostra protagonista è una detecitve del distretto di Tokyo che dovrà risolvere uno dei casi più bizzarri della sua carriera, rischiando di perderci anche il senno.

Come potete vedere l'incipit è abbastanza comune e gli stereotipi del genere non mancheranno durante lo sviluppo della trama, che risulta comunque essere piacevole e incasinata quando vuole.
La longevità per la prima run non è male, ed il gioco è pressocché una visual novel con pochi elementi di avventura grafica.
Le scelte da fare a volte sono praticamente imposte dal gioco, ma quelle significative vi faranno un attimo tentennare dal premere il mouse su quella che vi sembra più giusta (che non sempre corrisponderà con quella corretta per la trama).
Nonostante tutto, ad allungare il brodo e a scorprire retroscene importanti sulla trama ci sarà un ng+ e ben 11 finali.
Risulta essere abbastanza guidato e per questo il gioco pur mischiando due generi si avvicina di più alle VN.
Consigliato una seconda run per approfondire la trama!
Posted January 9, 2019.
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11.4 hrs on record
Senua è una guerriera vichinga che decide di intraprendere un viaggio verso Helheim (l’inferno norreno) per raggiungere la dea Hela e riportare indietro l’anima del suo amato Dillion, sacrificato dai nordici.
Così non sembra tanto diverso da altri titoli in cui il protagonista deve affrontare viaggi all’inferno, basti vedere lo stesso Dante’s Inferno, tuttavia ciò che rende particolare questo gioco è il fatto che la nostra protagonista si trova in uno stato particolare, è infatti affetta da psicosi ed elabora le situazioni che la circondano in maniera diversa da qualsiasi altra persona.

Il gioco è davvero un piccolo capolavoro sotto diversi aspetti, da quello grafico a quello sonoro. Le espressioni e le recitazioni dei personaggi sono davvero curate fin nei minimi particolari e le ambientazioni rispecchiano spesso lo stato d’animo di Senua che oltre ad avere una percezione alterata di ciò che la circonda (e un’elaborazione differente degli avvenimenti attorno a lei), sarà sempre accompagnata da una moltitudine di voci che da un lato le faranno compagnia e dall’altra diventeranno anche troppo oppressive.

Trama con alcuni colpi di scena e caratterizzazione dei personaggi ben studiata, il personaggio di Senua è approfondito davvero bene. La storia norrena inoltre viene continuamente narrata attraverso dei glifi (collezionabili) che oltre ad apprendere di più sulla mitologia e su ciò che stiamo andando ad affrontare, ci permetteranno di assistere ad una scena finale alternativa nel caso gli raccogliessimo tutti.
Hellblade è un titolo particolare e che ammetto non possa piacere a tutti. Racconta una storia, triste ma forte allo stesso tempo. Dispone di un gameplay molto semplice e che potrebbe risultare monotono se ci si concentra solo su questo, battaglie basate su un combat system molto basilare, para al momento giusto e contrattacca con due tipi di attacchi: leggero e potente. Ma il punto forte di Hellblade è la narrazione, una voce fuori campo ci accompagnerà, parlando come se già sapesse cosa aspetta alla nostra Senua, il doppiaggio è davvero stupendo ed è un piacere ascoltarlo.

Penso che Ninja Theory abbia davvero fatto un ottimo lavoro con la storia di Senua, una storia che ti coinvolge e perché no, ti fa anche riflettere a volte.

Buttateci un occhio se ancora non lo avete fatto ;)
Posted February 1, 2018.
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2.7 hrs on record
The Park mi aveva sempre incuriosita, ma più volte sono stata bloccata dalla paura che il gioco fosse un semplice copia e incolla degli ormai innumerevoli indie a sfondo "horror" che hanno concquistato il web.

Mi ha ricordato per certi versi Silent Hill: c'è un viaggio psicologico del protagonista e man mano che si va avanti, si scava sempre di più nelle sue paure, nei suoi peccati e nelle sue incertezze.
Una giovane madre, passa la giornata ad un luna park con il figlioletto, ma prima di andare via il piccolo si accorge di aver perso il suo orsetto, si fionda così dentro il parco giochi per cercarlo e la madre lo segue.
Da questo punto inizia la trama e il nostro gioco.
Il gameplay è un classico walking simulator, senza enigmi. Dovremmo camminare per il parco giochi adesso diventato abbandonato, mettendo insieme i pezzi di quel che è successo attorno a noi e alla nostra vita che diventeranno più chiari con l'addentrarci nel parco giochi.

Grafica niente male, i dettagli sono ben curati e le atmosfere sono davvero ben fatte, ma cosa che ho apprezzato davvero tanto è l'assenza di jumpscare ad ogni angolo, ce ne sono pochi e messi in punti strategici.

Come sempre però è un titolo particolare e per questo motivo lo consiglio soltanto agli amanti dei walking simulator e degli horror. The Park è una bella esperienza, non molto longeva, in circa 2 ore si conclude, ma racconta una storia interessante di sofferenza e pentimenti.
Posted January 19, 2017.
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15.3 hrs on record
Dopo aver amato "The Testament of Sherlock Holmes" e aver giocato anche a Crimes & Punishment, non potevo non spendere due parole anche per questa ultima avventura di Frogwares sul detective più famoso.
Pubblicato il 10 giugno dello scorso anno, anche quest'ultimo titolo ci vede protagonisti del famoso Sherlock Holmes impegnato in una serie di casi sconnessi tra loro, ma che permettaranno al giocatore di farsi un quadro di ciò che circonda Sherlock nella sua vita privata. In questo titolo i sentimenti del nostro detective saranno molto presenti, anche a causa della presenza della figlia Katelyn.. Il resto della trama è ovviamente da scoprire.
Tecnicamente migliorato rispetto ai titoli precedenti, caricamenti veloci e sopratutto nessun rallentamento. Doppiaggio interessante anche se a volte non particolarmente "azzeccato" (Alice ad esempio nelle battute finali la trovo ridicola) e sonoro ne brutto ne memorabile.
Il gioco però mi ha tenuta incollata fino alla fine, i casi sono tutti molto interessanti, ma avrei apprezzato sinceramente la presenza di un filo conduttore che muovesse tutti i casi facendoli sembrare dapprima scolleggati ma invece qualcosa di premeditato e unico.
Promosso a pieni voti.
Posted January 17, 2017.
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10.0 hrs on record (9.6 hrs at review time)
Da lungo tempo desideravo mettere le mani su questo titolo, l'incipit della trama mi attirava particolarmente e devo dire che le aspettative non sono state deluse.
Frictional Games aveva già prodotto ottimi titoli, come non citare tutti i Penumbra? L'atmosfera è sempre quella: magica, che ti butta a capofitto nella storia e ne diventi parte integrante.

Con SOMA la cosa non cambia.

Toronto, 2015. Il nostro protagonista, Simon Jarret, ha avuto un grave incidente in cui il suo cervello è rimasto profondamente danneggiato, è debole e può sanguinare in qualsiasi momento. Decide di sottoporsi ad un progetto in sviluppo da due dottori, che stanno cercando attraverso scansioni celebrali, di creare una cura adatta ad ogni indiviudo. Si reca al centro di ricerca, si sottopone all'esame ma quando questo è finito qualcosa è profondamente cambiato. Non si trova più nella Toronto del 2015 ma si troverà catapultato in un posto divero e sopratutto in un tempo diverso: è passato infatti un secolo dalla scansione. Iniziando ad investigare sul luogo del risveglio, Simon capirà di trovarsi in un centro di ricerca situato sott'acqua, estramente tecnologico ma con qualcosa di sbagliato.. dei robot si credono umani.

Non voglio dirvi altro, la trama è qualcosa che deve essere scoperta e gustata pezzo per pezzo.

Tecnicamente il gioco è davvero stupefacente, riflessi, luci e ombre sono spettacolari, per non parlare dei suoni e delle musiche di sottofondo. Frame rate abbastanza stabile, pochi cali se non in alcuni passaggi tra una zona e l'altra.

Personaggi ben caratterizzati, dialoghi ben costruiti e un background davvero niente male. Location suggestive e nostalgiche (mi hanno ricordato quasi sempre il primo Bioshock), clima di tensione sempre presente, la paura di non poter fare niente contro il nemico si fa sentire molto, ma non risulta frustrante in quanto per superare gli ostacoli basta l'ingegno e la furbizia (il cervello prevale sui muscoli).

A tratti mi ha ricordato anche Alien Isolation (per la tensione appunto).
Lo consiglio? Certo che sì, ha una trama davvero spettacolare, che ti fa riflettere su una tematica molto importante e un gameplay semplice ma efficace.
Posted March 10, 2016.
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16.9 hrs on record (13.1 hrs at review time)
The Town of Light è un'esperienza ludica in cui vestiremo i panni di Reneé, un'ormai donna, che decide di rivivere i ricordi legati al periodo in cui fu ricoverata presso l''istituto di igiene mentale.
Tale decisione viene presa da Reneé perché non ricorda più tali avvenimenti e rileggendo la sua cartella clinica cerca di far riaffiorare quei ricordi scomparsi.
Ambientato in Italia, e di preciso a Volterra, The Town of Light mi ha lasciata piacevolmente sorpresa. Non avremmo mostri da cui scappare, se non quelli interiori di Reneé. Passo passo dovremmo rivivere quindi i ricordi della ragazza (16enne all'epoca del ricovero), e dovremmo cercare di scavare bene e di scoprire la realtà giusta, in quanto nel corso del gioco sarà possibile accedere a dei capitoli "alternativi", che si sbloccheranno in base a delle scelte che faremo nel corso della nostra avventura. Gli ambienti sono ben ricostruiti, l'ospedale abbandonato mette molta suggestione e claustrofobia, ma gli spazi aperti danno molto senso di serenità. Quella di Reneé è una storia cruda, violenta a volte, ma non per nemici che ti inseguono o spargimenti di sangue, ma perché rivivi attraverso i suoi occhi tutto quello che avveniva negli anni 30/40 negli istituti di igiene mentale; a volte anche soprusi. E' una storia di amicizia e di solitudine, di depressione e di gioia. Di violenza fisica e mentale.
E' qualcosa che bisogna provare per capirlo.
Posted February 29, 2016.
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4.0 hrs on record (4.0 hrs at review time)
Bene bene, ho terminato questo corto ma intenso indie horror firmato Krillbite Studios.

Il gioco ci metterà nei panni di un bambino che ha appena compiuto 2 anni. Festeggiamo con la mamma, ma durante i festeggiamenti, qualcuno suona alla porta, ed è qualcuno che a quanto pare la madre non vuole vedere, fatto ciò il bambino viene mandato a letto. Durante la notte, dei suoni sinistri lo svegliano e scaraventato da una strana presenza fuori dalla sua culla, inizierà a vagare per la casa, cercando anche il suo nuovo regalo, un orsetto che fungerà da narratore.
Lo ritroveremo quasi subito, è stato infatti messo dentro la lavatrice a fare un bagnetto, ma dopo questo macabro particolare, cercheremo di raggiungere la stanza di nostra madre per trovarla vuota. La casa è stata messa a soqquadro ed ecco che iniziano i viaggi onirici del nostro neonato.

Il gioco punta tutto sulla sensazione di ansia e angoscia. Atmosfera ottima e suoni molto sinistri accompagneranno l'avventura del nostro bimbo. Spesso e volentieri avremmo la sensazione di essere pedinati, e l'ansia di girarci con la paura di trovare qualcosa o qualcuno dietro, è davvero tanta. In alcuni capitoli questa non sarà solo una sensazione, ma "l'uomo nero" il peggior incubo di ogni bambino, sarà davvero dietro di noi e per ingannarlo dovremmo trovare dei piccoli nascondigli e aspettare che vada via. Ad aiutarci anche a superare la paura ci sarà il nostro orsacchiotto, che se abbracciato inizierà a brillare "tenendoci al sicuro", non lo farà davvero ovviamente, in presenza di mostri la sua luce è pari al nulla, ma l'effetto di fondo che si è voluto creare funziona alla grande, accendere la luce quando c'è buio per sentirsi protetti è una cosa che qualsiasi bambino fa.

Poca purtroppo l'interazione con l'ambiente circostante, che si limiterà soltanto alla raccolta degli oggetti chiave per proseguire nella nostra avventura, ed è un vero peccato, perché sparsi nel gioco troveremo tantissimi disegni che secondo me avrebbero potuto ricreare meglio la storia che il piccolo si è creato nella sua testa. Il gameplay risulterà ben presto ripetitivo, dovremmo fare sempre le stesse cose per arrivare alla fine del gioco, dovremmo cercare 4 oggetti, ognuno tenuto nascosto dentro un "ricordo" accessibile solo alla fine di ogni capitolo, che avremmo finito ovviamente dopo aver risolto determinati enigmi, non so come raccogliere delle statuine o i pezzi di un puzzle per metterli al loro posto, il tutto facendo attenzione ai cattivi.

Il finale mi ha lasciato un po' con l'amaro, perché sembra quasi che voglia accennare ad una sinossi di fondo particolarmente cruda. Ma ovviamente non viene approfondito il tutto.

E' sicuramente un bel progetto, le idee di base sono ottime, magari in futuro prendendo spunto da questo titolo si potrà creare qualcosa di più completo.
Ma lo consiglio comunque, tutto sommato mi ha entusiasmato, fatto battere il cuore a mille e per un attimo mi sono anche allontanata dal pc mentre giocavo per paura di andare avanti!
Posted September 16, 2014.
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10.6 hrs on record (10.6 hrs at review time)
Il testamento di Sherlock Holmes è un avventura sviluppata da Frogwares e pubblicata da Focus Home Interactive. Le vicende a sfondo poliziesco, sono incentrate su un caso in particolare del famoso Detective Londinese Sherlock Holmes e del suo fidato assistente, nonchè medico Jhon Watson. Rilasciato in europa il 20 Settembre 2012 il gioco è stato sviluppato per Microsoft Windows, Xbox 360 e Playstation 3.
Ci troviamo in una soffitta, 3 bambini la esplorano ed entrano in possesso di un diario che narra le avventure di Sherlock Holmes. Iniziano a leggerlo e qui inizia la nostra avventura. Siamo nella Londra di fine 800 (1898), e Sherlock è alle prese con uno dei casi forse più incisivi della sua carriera di detective, infatti un noto giornale scandalistico inizia a pubblicare articoli che screditano la sua immagine facendo perdere così la fiducia che i cittadini e lo stesso Watson hanno riposto in lui. Tutto inizia con il caso iniziale del gioco (che sarà quello che alla fine ci servirà da tutorial) in cui Holmes verrà accusato di aver falsificato il gioiello che in realtà ha aiutato a ritrovare. Verrà in seguito accusato di furto, frode e doppio gioco. Per dimostrare la sua innocenza dovrà quindi risolvere un intricato caso che inizia con l’omicidio di una carica ecclesiastica.. Il gioco è una classica avventura dinamica, sposteremo il personaggio da un posto all’altro, ma il gioco sarà principalmente incentrato sul ritrovamento di oggetti, soluzione di enigmi e dialogare con i personaggi. Avremmo a disposizione una tabella di deduzione che noi stessi dovremmo compilare man mano che otterremo tramite le indagini, nuove informazioni sul caso. A differenza di altri titoli simili, il personaggio si muoverà con i tasti wasd per la tastiera o con le levette analogiche per i controller (non è quindi un punta e clicca alla Syberia per intenderci, ma lo stile di gioco lo ricorda molto).
Con una cura per i dettagli davvero notevole, il comparto grafico di questo titolo davvero ottimo. Sviluppato con il motore Unreal Engine 3 (Il primo gioco che lo ha utilizzato è stato Gears Of War), si può anche notare un ottimo contrasto di luce e ombra. Tuttavia la stilizzazione dei personaggi non è delle migliori, e sebbene si sia cercato di definirli quanto il più possibile, risultano tuttavia poco definiti dal punto di vista delle animazioni. Dal punto di vista sonoro il gioco ha, se non eccellente, una colonna sonora che sa accompagnare i vari momenti dell’avventura senza annoiare o risultare fastidiosa. Il doppiaggio in inglese è ottimo e sempre sincronizzato e i rumori di sottofondo sempre azzeccati. I controlli sono abbastanza semplici, a volte risulta frustrante far muovere i personaggi che si piantano in un posto e invece di andare avanti girano su stessi. Ma nonostante questo piccolo difetto poi è filato tutto liscio.
Il gioco dura sulle 10 ore, dieci ore piacevoli anche per i non amanti del detective (io ad esempio non ho mai letto un libro di Doyle su Sherlock), i personaggi sono stati caratterizzati abbastanza bene e Sherlock ha quell’umorismo particolare che mi hanno comunque sempre descritto. La trama è sviluppata in modo tale da lasciarvi sempre con l’amaro in bocca e darvi la spinta di proseguire per sapere cosa succederà in seguito e perché qualcosa è già accaduto. Inoltre verso le 6 ore di gioco succederà qualcosa di così inaspettato che non riuscirete più a staccarvi dal titolo (per me per lo meno è stato così).

In sintesi consiglio questo gioco sia agli amanti delle avventure che ai non amanti. E’ un titolo leggero e non molto longevo, e nonostante quei piccoli difetti è davvero un titolo valido. Nella mia personale scala da 1 a 10 lo promuovo a pieni voti con un 8. Ottima trama, ottima riproduzione di una Londra ottocentesca, ottima cura dei dettagli.
Posted March 14, 2014.
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