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FS E636 Locomotives

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ITALIANO

Lo sviluppo delle locomotive del gruppo E636 venne avviato sul finire degli anni 30, figlio del concetto di "interoperabilità" voluto dall'ing. Bianchi.
Queste macchine erano state concepite per affiancarsi al gruppo E626: a differenza di quest'ultima, la E636 era composta da due semicasse che poggiavano su 3 carrelli da 2 assi ciascuno. Questa scelta tecnica si dimostrò vincente nel corso del tempo, giacchè, le ultime locomotive realizzate con la stessa filosofia, vennero costruite fino agli anni 90.
La prima locomotiva (facente parte di un lotto di 10 locomotive) venne completata nel 1940. Le serie successive vennero costruite fino al 1965.
La E636, come le precedenti locomotive elettriche in corrente continua, utilizzava l'azionamento reostatico per il controllo della velocità dei motori. Questi ultimi altro non erano che una versione potenziata degli stessi propulsori installati sulla E626.
Le locomotive vennero fornite con due diversi rapporti di velocità (a seconda dell'impiego): 110 km/h era il picco massimo per il servizio merci, 120 km/h per il servizio passeggeri. Col passare del tempo, la velocità massima venne fissata a 110km/h per tutto il gruppo.
Sono state numerose le sperimentazioni e le modifiche effettuate a questi rotabili:
- nel 1965, l'unità 082 venne equipaggiata con sistema di frenatura elettrica reostatica. La sperimentazione ebbe successo ma non fu estesa al resto del gruppo
- a partire dal 1967, alcune unità vennero equipaggiate con collegamento citofonico Perego, per permettere il controllo remoto della locomotiva, al fine di poterle utilizzare per servizio pendolare
- nel corso degli anni 70, con la soppressione delle linee alimentate in corrente trifase, ad alcune unità venne modificato il pantografo, al fine di garantire il corretto funzionamento sotto la rete bifilare.
- negli anni 80, l'unità 080 venne ridipinta in livrea blu/bianco.
- a seguito di incidente avvenuto nel 1987, la E636 284 ricevette una cabina sperimentale in fase di riparazione. Anche questa modifica non venne estesa al resto del gruppo; tale locomotiva ricevette ufficialmente il nome "camilla" (nome trovato scritto sulla lamiera della cabina in fase di lavorazione)
- con l'applicazione della livrea xmpr, la riqualificazione di parecchie locomotive non seguì uno schema comune al gruppo: il risultato fu un eterogeneo gruppo di macchine esteticamente diverse tra loro.
- nel 2002, l'unità 385 venne modificata con l'installazione di pannelli fotovoltaici, al fine di realizzare un circuito di carica per le batterie.

Nel 2006, tutte le E636 vennero ufficialmente ritirate dal servizio.
Numerose sono le unità tutt'ora preservate per fini storici, dislocate in tutta la penisola (E' difficile tenerne il conto).

ENGLISH

The E636 group was developed at the end of the 1930s, with the concept of "interoperability" desired by fascism regime.
These machines were designed to work alongside the E626 group: unlike those, the E636 was made up of two half-casings that laid on 3 carriages with 2 axes each. This technical choice proved successful over time, since the last locomotives built with the same philosophy were realized up to the 90s.
The first locomotive (part of a batch of 10 locomotives) was completed in 1940. Subsequent series were built until 1965.
The E636, like previous DC electric locomotives, used the rheostatic drive to control the speed of the motors. The motors were nothing more than an enhanced version of the same one installed on the E626.
The locomotives were supplied with two different speed ratios (depending on the use): 110 km / h was the maximum peak for the freight service, 120 km / h for the passenger service. Over time, the top speed was set at 110km/h for the whole group.
There have been numerous experiments and modifications carried out on these rolling stock:
- in 1965, the 082 unit was equipped with a rheostatic electric braking system. The experiment was successful but it wasn't extended to the rest of the group.
- starting from 1967, some units were equipped with Perego intercom connection, to allow remote control of the locomotive, in order to be able to use them for commuter services.
- during the 1970s, with the suppression of the three-phase current-powered lines, the pantograph was modified for some units, in order to guarantee correct operation under the two-wires network.
- in the 1980s, the 080 unit was repainted in blue / white livery.
- after an accident in 1987, the E636 284 received an experimental cabin during repairs. Also this modification was not extended to the rest of the group; this locomotive officially received the name "camilla" (name found written on the sheet metal of the cabin being worked on)
- with the application of the xmpr livery, the redevelopment of several locomotives did not follow a pattern common to the group: the result was a heterogeneous group of aesthetically different machines.
- in 2002, the 385 unit was modified with the installation of photovoltaic panels, in order to create a charging circuit for the batteries.
In 2006, all E636s were officially withdrawn from service.

There are numerous units still preserved for historical purposes, located throughout the peninsula (It is difficult to keep track of them).

Mod Info:

Power 2100kw
Tractive effort from 117 to 125kN
Max speed from 110 to 120km/h
Year from 1940

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