Duke Nukem Forever. DNF.
Sapete, ricordo quando anni fa ho visto la copertina di PC Gamer in edicola. "Vi manco?" Duke Nukem che usciva da un pacco regalo, pronto all'azione.
Avevo giocato solo a Duke Nukem 3D e manco un espansione o un level set, ma diavolo se volevo quel gioco. Come volevo che quel titolo diveniva realtà.

Ma con il passare degli anni, era evidente che la faccenda non poteva finire bene. Per nulla affatto. Le meccaniche del gioco venivano sì aggiornate, ma sempre troppo tardi rispetto agli altri titoli che venivano uscendo durante quell'era. Il Duca è un icona degli FPS degli anni 90 e probabilmente non può che rimanere tale, dato che un suo adattamento ad un era moderna risulta essere molto difficile se non impossibile. Poteva questo gioco avere meccaniche di DN3D per soddisfare il pubblico di oggi? No. Ma allora cosa si poteva fare?

Una miscela. Una combinazione di meccaniche, fra salute che si rigenera e la possibilità di portare SOLO DUE ARMI ( più avanti hanno dovuto mettere una modifica ufficiale per espanderlo a quattro ) oltre che naturalmente quick events e altre amenità assortite del videogiocare odierno. Alla vecchia maniera abbiamo, beh, quel che è rimasto di Duke Nukem. I nemici, la sfrontatezza del protagonista e la sua atmosfera.

Se non fosse che c'è il Duca in mezzo, questo gioco poteva chiamarsi "Sparatutto Generico N°45" o qualcosa del genere. Il gioco ha nemici scoccianti, boss noiosi e tratti veramente stressanti d'affrontare. Alcuni livelli hanno una certa qualità immaginativa, altri invece sono vastità vuote che fanno venir voglia di darsi una martellata sui piedi.

Il motore è molto, molto leggero. Funziona su sistemi arretrati come il mio con addirittura una velocità piena (!) ma questo naturalmente significa che l'intero gioco non è tanto appetibile a livello qualità. I livelli sono sistemati in minuscole sezioni, il che significa che caricherete molti livelli e molto spesso. A volte ci si chiede se è per far sembrare che il gioco è lungo o grande: in realtà non lo è AFFATTO. E' corto. E il finale lascia seriamente con le gomme a terra. Se cominciate a fare la corsa nei livelli questo gioco ve lo mangiate in poco tempo. E se sapete come passare certe sezioni già da prima, anche. Dovete considerare che certe sezioni del gioco sono fatte apposta per "giocare come lo pensano i programmatori" il che significa che perderete una marea di tempo per trovare una cosa o capire cosa premere.

Ma c'hanno tentato. Cielo se c'hanno tentato. Il gioco ha una sottile, SOTTILE atmosfera dei vecchi tempi dukeniani. Le prese elettriche vi danno la scossa (lol) , molti oggetti sono interattivi e vi danno un bonus per la rigenerazione della salute oltre che risaltare la gloria dei tempi passati, e poi abbiamo il carattere del duca.

Che se lo sentiamo in italiano però, alcuni possono sentire la voglia di colpirsi da soli la mascella finché questa non cade. Questo è successo a me. Non che io possa pretendere un italiano che parla con la voce di Jon St John, ma che almeno S'AVVICINI lo vorrei. Ma quest'ultima cosa è come cercare il pelo nell'uovo.

Meno male che hanno tentato di riprendere più o meno la storia sul quale si basa DNF, anche se molti dettagli sono stati cambiati e tagliati. Abbiamo la miniera, abbiamo il nostro canyon, abbiamo la città con tanto di centro ect ect. Ma molte cose che avevano la loro atmosfera iniziale è andata inesorabilmente a smorzarsi e sfatare.

La DLC aggiuntiva da un piccolo tocco di zucchero finale al gioco, con il ritorno d'una vecchia nemesi e qualche tratto che smorza un po' di stress. Ma giusto un po'. Come dire che per tutto il gioco le gomme da masticare erano finite e nella DLC ne trovate GIUSTO UNA.

In definitiva, e vorrei essere carino qui, Duke Nukem Forever non è un gioco talmente da schifo da non guardarlo nemmeno ma è assai assai mediocre: non vale il prezzo che bisogna spenderci. Se ci sono i saldi, va anche bene, considerando tutto l'ambaradam di nemici rompipalle, i boss scassamaroni e un paio di livelli davvero da esaurimento.
Perché l'ho preso? Perché io devo credere. Devo credere in un mondo dove, in quel lontano 99 e all'alba del 2000, Duke Nukem Forever è uscito e anche se magari non ha fatto quel successo che doveva lo amiamo comunque.

Hail to the king, baby.