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62 people found this review helpful
452.6 hrs on record (26.5 hrs at review time)
Il match engine è il vero fiore all'occhiello del gioco

Non è un capitolo rivoluzionario ma migliora tante piccole cose che l'appassionato apprezzerà sicuramente se gioca in 3D.
1) le animazioni in 3d sono finalmente state riviste, era dal 2009 che erano sempre le stesse. Ora sono più fluide perchè sono stati aggiunti più frame, e i tocchi del pallone in più non hanno solo un effetto grafico, incidono proprio sulle giocate che premiano i calciatori più tecnici.
2) L'ultimo giorno di mercato permette di arrivare a giocatori altrimenti impossibili, perchè i team pur di sbolognare le eccedenze e gli scontenti accettano offerte al ribasso come è giusto che sia. Anche i calciatori accettano stipendi minori l'ultimo giorno del mercato, pur di abbandonare il team in cui non si trovano bene.
3) Le tattiche sono finalmente più diversificate rispetto a fm21, dove si sfruttano sempre quelle 2-3 che ti facevano sempre vincere. Inoltre il nuovo ruolo in difesa (il WCB) permette finalmente di fare le vere difese a 3 come quella di Gasperini vhe in passato non era possibile fare se volevi vedere certi movimenti reali.

https://www.youtube.com/watch?v=xnjOVXPEn8Q&ab_channel=LucullusGames

E' un gioco perfetto? No
Ci sono ancora dei piccoli bug da risolvere? Si
Io mi ci sto divertendo un mondo a streammarlo su twitch tutti i giorni, sul mio canale: LucullusGames
https://www.twitch.tv/lucullusgames

Hai bisogno di una tattica vincente? Io ne creo tante sin da fm19, e sono molto apprezzate dalla community, l'ultima che ho realizzato è questa:
https://www.youtube.com/watch?v=cPK-eedlId4&t=1s&ab_channel=LucullusGames
Posted November 29, 2021. Last edited November 29, 2021.
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49 people found this review helpful
3.2 hrs on record (0.3 hrs at review time)
La componente gestionale è profonda ma lato tattico e database lascia un pò a desiderare


La componente gestionale è davvero ricca di funzionalità anche se alla lunga sbilanciano un pò il gioco verso i club più ricchi che possono permettersi le strutture migliori per migliorare le entrate e la qualità delle rose. L'interfaccia va migliorata perchè alcune voci alle volte risultano troncate, sembra un pò cheap e ricorda un pò i giochi da tablet anche in alcuni tasti.

https://www.youtube.com/watch?v=rTdncvx0QQQ&t=1s

Purtroppo la componente tattica è poco profonda così come il database che si avvale per altro di giocatori di fantasia, anche se è possibile tramite mod aggiungere i giocatori reali.
Posted June 19, 2021. Last edited June 19, 2021.
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1 person found this review funny
7.2 hrs on record (5.8 hrs at review time)
Non ci sono novità sostanziali, ma il tutto è stato rifinito meglio.
Partiamo dal fatto che si tratta di una versione stand-alone, quindi non serve essere in possesso di Pes 21, nonostante il titolo sia un pò fuorviante (Season Update). Inoltre, nonostante sia un aggiornamento di pes 20, le rose - a settembre, quando vi scrivo - risultano ancora da aggiornare con i colpi di mercato già conclusi. Konami aggiornerà direttamente tutti i campionati il 22 ottobre.https://www.youtube.com/watch?v=agYWFJ0NbWc&ab_channel=LucullusGamesCapitolo licenze: ci sono i diritti per EURO 2020, di diversi team tra cui Roma e Juventus; mancano però quelle di tanti club, tra cui Milan (denominato Milano RN), Inter (Lombardia NA), e Real Madrid. Vi invito quindi a dare uno sguardo al video che ho inserito su, per aggiornare manualmente il gioco con Loghi, Maglie, Competizioni ufficiali. Miglioramenti: dribbling rivisti, IA arbitrale migliorata.Restano al solito le varie modalità: Master League (la carriera classica con allenamenti, calciomercato, rapporto con giocatori e stampa da curare nel dettaglio) e MyClub (ovvero l'online di PES 202). Questo sarà l’ultimo capitolo della serie a usare il motore Fox Engine, il primo titolo a usarlo fu Pro Evolution Soccer 2014. Si tratta quindi di un capitolo di transizione.La telecronaca, anche quest’anno vede il duo Caressa e Marchegiani, e purtroppo le frasi sono pressochè le stesse dello scorso anno, a parte lievi aggiornamenti. Cambia invece la colonna sonora.
Posted September 17, 2020. Last edited September 17, 2020.
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47 people found this review helpful
0.4 hrs on record
dungeon crawler con ambientazione cyberpunk creato da appena 3 persone

Nel futuro dipinto dagli sviluppatori dominano ormai le corporazioni criminali, per cui al giocatore è chiesto di sgominare le loro attività facendo uso di cloni da battaglia. I combattimenti sono a squadre e a turni. In ogni missione ci possiamo portare dietro appena 3 elementi e dovremo affrontare gruppi nemici spesso più numerosi. Al termine di ogni missione si viene premiati con risorse utili a personalizzare i nostri cloni.

https://www.youtube.com/watch?v=mmRI5m0ppWA

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Posted February 24, 2020. Last edited February 24, 2020.
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109 people found this review helpful
1.8 hrs on record
Non innova la formula precedente ma resta divertente, pur con i soliti difetti


Si basa sul campionato mondiale di Supercross con piloti e circuiti aggiornati all'ultima stagione. Il gioco è un sim-arcade con uno spazio di frenata non realistico ma con una guida di base più tecnica di altri titoli a 2 ruote, mi riferisco soprattutto alla continua esigenza di regolare il peso del bolide e del pilota sia in curva che sui dossi e in volo.

https://www.youtube.com/watch?v=USvP5dCBp_w

La cura per i particolari è certosina finchè ci si limita alle moto, alle tute e ai caschi; mentre gli avatar sono realizzati meno bene. Il clima di festa però è eccezionale, pieno di luci e di fuochi d'artificio.
Purtroppo restano anche i soliti problemi tipici dei titoli Milestone, ovvero: i piloti a volte si muovono incuranti della nostra presenza sulla pista, e poi la gestione degli impatti penalizza eccessivamente il pilota quando viene a contatto con gli elementi dello scenario.

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Posted February 19, 2020. Last edited February 23, 2020.
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128 people found this review helpful
1 person found this review funny
490.2 hrs on record (9.1 hrs at review time)
Le novità sono pochine ma il prodotto resta solido

Le novità più interessanti riguardano il piano di sviluppo quinquennale, dove la società ci valuterà in base a precisi paletti legati sia ai risultati sportivi che altri fattori (reputazione del club, ampliamento dello stadio, ecc...); e la visione del club, che amplia il precedente concetto di filosofia preferita (in passato limitata solo al modo di giocare) e riflette le volontà del presidente del team (es. comprare giocatori giovani, comprare stelle già affermate, ecc...).
L'aspetto interessante è che questi paletti cambiano in base alla squadra scelta da noi giocatori, e riflettono quelle che sono le varie realtà calcistiche, aumentando così il grado di empatia verso i vari progetti che il giocatore deciderà di portare avanti.

https://www.youtube.com/watch?v=9q6bm4UyVNs

La creazione delle tattiche è rimasta invariata, ci sono le stesse istruzioni presenti in FM19, e possono essere persino spostati i vecchi file tattici di FM19 in FM20. Qui vi lascio un video sulla mia tattica del 433 con cui l'anno scorso ho vinto tutto:

https://www.youtube.com/watch?v=jHbiZgjsKtg&t=39s

Questo modulo che vi ho postato mi ha fatto vincere una valanga di challenge, tra cui la famosa VVV che ho riportato come sintesi in quest'altro video:

https://www.youtube.com/watch?v=pzSH91BVUFQ

In definitiva io lo consiglio ma spero che venga alzata la frequenza dei gol in "uno contro uno" col portiere, perchè gli attaccanti, almeno per ora, continuano a sbagliare troppo; mentre i tiri da lontano, soprattutto dei terzini fluidificanti sembrano quest'anno OP.

PS: se siete curiosi, potete trovarmi anche su twitch (canale: LucullusGames), vado online ogni sera alle 20:30 sempre e solo con FM20.

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Posted November 5, 2019. Last edited February 23, 2020.
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171 people found this review helpful
2 people found this review funny
12.7 hrs on record (12.2 hrs at review time)
Alla guida di una piccola colonia nel bel mezzo di una glaciazione

Si tratta di un city builder atipico che mischia elementi survival e gestionali. Frostpunk è ambientato in una versione alternativa del diciannovesimo secolo, in cui l’umanità si vede costretta a contrastare un nemico inarrestabile: il freddo.
Saremo costantemente alle prese con delle coltri di nebbia, delle raffiche di neve e delle ondate di gelo. Difatti le temperature globali sono generalmente condensate al di sotto degli zero gradi celsius. E — come se non bastasse — la situazione peggiora sia di notte che durante le prolungate tempeste di neve.
Nello specifico la nostra comunità è costituita da un manipolo di individui fuggiti da Londra, i quali hanno deciso di mettere sù radici all’interno di un cratere, protetto quanto meno dai venti orizzontali.

https://youtu.be/R3CD3hjM-9g

Gameplay: post lancio è stata aggiunta la modalità survivor, manca però una libera modalità sandbox. Prossimamente arriveranno altri 2 scenari, rispetto ai 3 già presenti al day one.
La sopravvivenza passa innanzi tutto dall’approvvigionamento delle risorse: legno, acciaio, cibo (crudo e cotto), e carbone. Quest’ultimo è necessario a alimentare il Generatore centrale (e gli altri sistemi ausiliari), mentre il legno e l’acciaio permettono sia la costruzione di vari edifici che l’acquisizione di nuovi perk. Questi ultimi sono disposti su un articolato albero delle abilità (suddiviso in 4 rami), e — di fatto — modificano l’approccio alla sfida, consentendo di accedere a nuove feature e a nuovi giacimenti. Difatti i depositi di legno e d’acciaio prima o poi finiranno, quindi occorrerà sviluppare nuove tecnologie di estrazione.
I coloni si suddividono in tre categorie: lavoratori, ingegneri e bambini. Le prime due classi possono essere impegnate in varie mansioni, ma non sempre sono intercambiabili tra di loro: ci sono operazioni che richiedono una specifica qualifica. Mentre il ruolo dei bambini viene regolato sulla base delle leggi promulgate dal giocatore nel corso degli eventi.
Il focus principale dell’anima gestionale è rappresentato senz’altro dal Generatore. Quest’ultimo deve rimanere costantemente in funzione per poter alimentare tutte le vicine strutture dell’insediamento. Tra le altre strutture più importanti troviamo sicuramente il Beacon, che garantisce l’esplorazione della mappa globale, grazie alla possibilità di poter inviate — al di fuori del nostro insediamento — delle squadre di soccorso. E proprio gli scout — mandati in avanscoperta — diventeranno l’elemento cardine dell’offerta ludica, poiché consentono il recupero di varie risorse (umane e materiali), necessarie allo sviluppo della nostra comunità.

Tecnica: la realizzazione della neve, così come l’implementazione degli effetti particellari sono di tutto rispetto. Sono realizzate molto bene le violente bordate di vento, la cristallizzazione dello schermo in concomitanza con l'abbassarsi della temperatura, e il voluminoso fumo sprigionato dalle ciminiere degli edifici industriali.
Non si può invece dire lo stesso della scarsa mole poligonale messa in piedi per dar forma alle strutture architettoniche o ai modelli dei personaggi, che di fatto risultano privi di dettagli caratteristici, mostrando delle texture in bassa risoluzione.

Commento finale: l’atmosfera è unica e le scelte morali fanno riflettere e emozionare. Tutte le nostre azioni vengono infatti valutate dalla nostra gente, attraverso due parametri: Malcontento e Speranza. La nostra capacità o incapacità di far fronte alle varie necessità (come la mancanza ci cibo, di case, o di strutture sanitarie) avrà effetti tangibili sulla partita.
Rispetto a altri city building troviamo aspetti implementati meglio (l’albero delle abilità, il sistema di leggi), mentre altri elementi risultano più abbozzati (mancano delle statistiche approfondite, mentre la varietà delle risorse è numericamente bassa).

Extra
Classifica dei migliori City Builder[www.lucullusgames.com]

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Posted June 22, 2018.
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3.1 hrs on record
InnerSpace è un viaggio intimo tra mille colori e suoni

InnerSpace è ambientato nell’Inverso, un universo regolato da leggi diverse dalle nostre, in cui non v’è una netta distinzione tra cielo e terra. Il tessuto spaziale è infatti caratterizzato da più strati avvolti su se stessi: le terre emerse possono trovarsi tanto in alto quanto in basso, generando un pò di confusione iniziale e di incapacità nell'orientamento.
Non siamo in presenza di un Open World ma di tanti piccoli mondi, uniti da portali che — necessariamente — vanno prima sbloccati.

https://youtu.be/GzNmmo5ayXo

Contesto: le vicende ci vedono muovere continuamente una sorta di senziente drone multifunzionale, chiamato Cartografo. Si tratta di un costrutto tecnologico capace di volare, di nuotare sott'acqua e di raccogliere il "Vento" (la fonte d’energia che permette di ottenere i nuovi potenziamenti).
Nel nostro scenario la vita è relegata più che altro alla presenza dei soli semidei (gli attuali custodi del Vento). O almeno è così che questi esseri vengono chiamati dall’Archeologo, ovvero colui che ci ha costruito sulla base degli schemi degli Antichi. L’Archeologo ha la forma di una piccola imbarcazione e ci segue a ruota nella nostra avventura.

Gameplay: tra gli oggetti da recuperare troviamo delle reliquie luminose, costituite da pezzi unici o da set che vanno completati e poi portati all’Archeologo, sì da sbloccare nuovi upgrade e conoscere nuovi spezzoni narrativi.
La fase in volo è molto fluida grazie a un paio di semplici ma efficaci manovre (imbardate e virate). I tuffi in acqua prevedono invece una trasformazione del mezzo in una sorta di sottomarino, dove le ali scompaiono per rendere la navigazione ancora più agevole che nell'aria.
Eventuali scontri violenti con strutture naturali e artificiali non ci causano danni, a testimonianza del fatto che la sfida non è di stampo classico: non si basa sui riflessi ma sulla capacità di lettura della conformazione ambientale.
Ogni tanto c’imbatteremo nei semidei, che fungono un pò da boss di fine livello, con tanto di pattern da indovinare. In questo caso non ci vengono forniti degli aiuti espliciti, ma il punto è che non dobbiamo fronteggiarli in combattimento, dobbiamo invece capire come interagirci.

Commento finale: InnerSpace, più che un vero e proprio gioco canonico, è un’esperienza "spirituale" e rilassante.
E’ importante impegnarsi nella ricerca delle reliquie per i vari upgrade, altrimenti si finisce con l’avere qualche difficoltà in più nell'esplorazione delle zone al chiuso e dei cunicoli. Si dovevano però distinguere meglio le varie strutture, poiché di fatto creano qualche grattacapo interpretativo nella lettura degli spazi.

Extra
Recensione di Abzu[www.lucullusgames.com]
FAR: Lone Sails[www.lucullusgames.com]
Recensione di The station[www.lucullusgames.com]

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Posted March 29, 2018. Last edited June 23, 2018.
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1 person found this review funny
4.9 hrs on record
Un'esperienza malinconica, intima e appassionante

Finding Paradise è uno di quei rari gioielli che trascende la naturale collocazione in un genere ludico di riferimento, ponendosi a metà strada tra videogame e racconto interattivo. Si può discutere a lungo sul concetto di meta-gioco, ma su una cosa penso tutti saranno d’accordo: se un’opera qualsiasi (libro, film, quadro, scultura, …) riesce a trasmetterti delle forti emozioni, allora va assolutamente celebrata e vissuta.
I rimpianti fanno parte di un pò tutti gli esseri umani. Al di là di quante buone e belle cose avremo fatto, in futuro ci potremo chiedere comunque cosa sarebbe successo se avessimo fatto un altra scelta, se avessimo intrapreso un'altra strada. Ed è proprio uno di questi crucci che tiene ancora in vita Colin Reeds.

https://youtu.be/4gy0hKNo0b4

Storia: il giocatore è chiamato a muovere la pragmatica dottoressa Eva Rosalene e il poco empatico dottor Neil Watts della Sigmund Corporation, i cui sofisticati macchinari sono capaci di manipolare le memorie, un pò come visto in Inception.
Il viaggio da percorrere è tortuoso e ricco di passaggi in avanti e indietro lungo una linea temporale frammentata. I ricordi di Colin non sono lineari ma viaggiano liberi come delle onde, ma soprattutto seguono le emozioni passate più forti, animate anche da piccole cose come il caratteristico colore e profumo dell’ibisco o la leggerezza di un aeroplanino di carta. Il protagonista delle vicende condividerà con noi pezzetti della sua intimità, alcuni dei quali risultano preclusi persino ai suoi familiari più cari: l’unica cosa che ci chiederà sarà rispettare il suo ultimo volere.

Gameplay: non ci sono grosse novità da segnalare rispetto alle solide basi allestite in To the Moon. Al solito dobbiamo ricostruire una linea temporale, esplorando alcuni frammenti di vita e recuperando specifici link mnemonici, interagendo con l’ambiente circostante. L’opera non è basata su rompicapi che richiedono dei riflessi fulminei, ma puntano invece al simbolismo. Ci sono semplici segnali da decifrare e indizi da cogliere, magari in una battuta strappata a uno dei vari NPC.
All’atto pratico dobbiamo individuare degli oggetti collegati a uno specifico ricordo, sì da attivare un minigioco nel quale disporre i vari item, fino a farli svanire. L’operazione va quindi reiterata più volte, acquisendo così tutti i pezzi del puzzle.

Tecnica: l’estetica è minimalista, d’altronde il gioco è stato realizzato con RPG Maker. Questa scelta permette però di rendere il quadro più leggero: le espressioni facciali sono un pò buffe e impertinenti, e solo la pixel art a 16 bit avrebbe potuto donare questa patina.
A parte qualche lieve rallentamento, l’esperienza gira fluida e senza intoppi. La colonna sonora è piacevole, ma non raggiunge la forza espressiva di quella ascoltata in To the Moon. All'inizio non era presente l'italiano nei sottotitoli, ma è stato aggiunto post-lancio.

Commento finale: Finding Paradise poteva cadere facilmente nei pericoli insiti nei sequel senz'anima, soprattutto perché To the Moon era stato davvero un progetto unico, toccante e commovente. Eppure Freebird Games è riuscita a bissare il successo maturando il concept precedente. E l’impresa è riuscita perché stavolta si è puntato più sull'aspetto riflessivo e psicologico.

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Posted February 27, 2018. Last edited June 23, 2018.
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129 people found this review helpful
19.0 hrs on record (12.9 hrs at review time)
City builder strategico a tema sci-fi: alcune idee sono interessanti, mancano però delle meccaniche profonde

L’obiettivo è quello di colonizzare un suolo alieno e inospitale, contrastando infezioni, vermi giganti e meteoriti. Occorre sopravvivere su un Pianeta privo dell’ossigeno necessario alla vita, perciò la colonia è più simile a un alveare in plexiglas e metallo. Ogni edificio (residenziale, commerciale e industriale) va collegato in maniera adiacente a un altro per consentire il passaggio di ossigeno, elettricità e persone. Quando però le zone abitative e lavorative sono troppo distanti occorre fare uso dei condotti che velocizzano gli spostamenti, altrimenti gli abitanti diventano infelici e improduttivi.
Aven Colony ricorda più l’impostazione strategica di Anno 2070. Occorre subito mettere le mani sulle risorse naturali: zorio e gas per produrre energia, minerali per produrre la valuta di gioco rappresentata dai naniti, e potassia. Inoltre occorre esplorare il resto della superficie con i vascelli di spedizione, per analizzare le anomalie e recuperare gli artefatti celati.

https://youtu.be/Fa9FuzuNtSM

Gameplay: si tratta di un’esperienza non complessa, né molto profonda. In alcuni settori il gioco mostra diverse semplificazioni, tanto per cominciare i depositi si riempiono automaticamente: dovremo preoccuparci solo di costruirne di nuovi per non bloccare l’approvvigionamento delle risorse.
La campagna non è memorabile, ma permette di apprendere le varie dinamiche di gioco, portando a termine una serie di compiti. Tra questi troviamo: la costruzione di edifici specifici, la trasformazione di prodotti di base in prodotti finiti (bibite) per il commercio o la sopravvivenza (vaccini), e l’esplorazione della superficie. Quest’ultima avviene in maniera semi-indipendente, nel senso che a noi è dato scegliere solo quali punti del Pianeta scandagliare (consultando la mappa). Sta poi alla CPU portare a termine il compito, tenendo conto che il risultato è soggetto parzialmente al caso, un pò come le scorribande piratesche viste in Tropico 2. I rischi si possono però ridurre implementando nei vascelli di spedizione: una sezione medica, armi e scudi. Questi innesti sono possibili solo tramite lo sviluppo di apposite tecnologie, una volta eretto il centro ricerche. Abbinando, poi, tale struttura all’impianto chimico si ottengono nuovi prodotti per soddisfare esigenze di vario genere.
Le variabili principali da tenere sotto controllo sono: la disponibilità e varietà di cibo da reperire tramite fattorie e serre, l’afflusso di acqua, il rifornimento di elettricità, la felicità della popolazione, e la qualità dell’aria. Quest’ultima è la voce più importante: se si perde il controllo dell’ossigenazione il tracollo è progressivo.
Superato un certo livello di popolazione, il nostro operato verrà giudicato dalla nostra gente tramite i referendum, che dovremo vincere per mantenere il posto (e non perdere la partita).
Un'altra idea vincente è riposta nella delegazione delle varie mansioni a categorie specifiche di droni, che a differenza degli esseri umani possono uscire al di fuori delle ampolle a tenuta stagna. Ci sono droni di vario tipo, quelli atti a: costruire le strutture, tenere sotto controllo la criminalità, e proteggere dalle spore di un verme gigante.
Sono previste anche delle semplici politiche sociali.
Un altro aspetto interessante è risposto nel concetto di stagione. In Aven Colony l’inverno riduce l’accumulo di risorse alimentari e energetiche, perciò occorre investire nelle strutture più costose che invece di bloccarsi, limitano le funzionalità del 50%: le fattorie ad esempio si fermano, mentre le serre idroponiche permettono di continuare a coltivare il cibo.

Tecnica: è un progetto a basso budget, come riflette anche il contenuto prezzo di lancio. Ma francamente era lecito aspettarsi qualcosa in più su alcuni aspetti, ad esempio le texture sono davvero sottotono, e lontane dagli artwork e screenshot pubblicizzati. Inoltre le strutture andavano variegate di più, non solo nella forma ma anche nel colore, per distinguerle meglio in colonie particolarmente dense.
Il sistema di navigazione è ben implementato, l’interfaccia è semplice ma pulita e esaustiva.
E’ presente la localizzazione in italiano dei testi, mentre l’audio resta in inglese. C’è da dire che la traduzione presenta alcuni errori grossolani, ma non incide sulla corretta comprensione.

Extra
Classifica dei migliori 10 City Building[www.lucullusgames.com]
Recensione di Cities: Skylines[www.lucullusgames.com]
Recensione di Anno 2205[www.lucullusgames.com]

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Posted January 28, 2018. Last edited June 23, 2018.
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