Un puzzle game coinvolgente, impegnativo ma (quasi) mai frustrante, che può essere giocato anche a piccole dosi data la breve durata delle sfide prese singolarmente.
La trama è più complessa da quanto ci si potrebbe aspettare da un gioco di questo tipo, andando a coinvolgere tanto la scienza quanto la filosofia e lasciando al giocatore il compito di porre tutti i tasselli al loro posto per comprendere il passato e il presente, ma soprattutto chi (o cosa?) si è. Il non vedere mai i propri interlocutori rende poi il tutto ancora più particolare, mentre si stanno ancora cercando di intuire le loro intenzioni.
Il comparto grafico attinge a piene mani dall'architettura antica (e in un gioco Croteam un paesaggio ispirato all'antico Egitto non può mancare), con ambientazioni dettagliate ma mai invasive, che non costituiscono distrazioni dalle sfide in corso. Durante la mia esperienza di gioco, inoltre, non ho notato glitch o difetti grafici di alcun tipo.
Il comparto audio si contraddistingue per un doppiaggio completo in italiano, le musiche di sottofondo sono gradevoli ma alla lunga potrebbero diventare un po' ripetitive (considerata la non breve durata del gioco).
Volendo trovare una pecca a The Talos Principle, la traduzione italiana sembra essere stata realizzata al 75% da una persona che conosce la lingua italiana (e fortunatamente le parti doppiate rientrano in questa fetta), mentre il restante 25% è stato realizzato (senza beneficio del dubbio) con un traduttore automatico dall'inglese o dal croato. Un esempio si può vedere già nella pagina del gioco su Steam: "Come se il risveglio da un sonno profondo, ci si trova in uno strano mondo contraddittorio di antiche rovine e la tecnologia avanzata. Incaricato dal creatore di risolvere una serie di enigmi sempre più complessi, è necessario decidere se avere fede o per chiedere le domande difficili". E se in questo esempio è comunque possibile intuire il significato originale del testo, alcune frasi presenti all'interno del gioco non danno nemmeno questa possibilità, risultando ambigue e confuse anche prese all'interno del loro contesto.
A mio avviso questo è l'unico difetto di uno splendido gioco, da provare se avete apprezzato Portal, Q.U.B.E. e compagnia. La rigiocabilità è garantita dallapossibilità di compiere diverse scelte e sbloccare diversi finali, oltre al supporto del Workshop di Steam per campagne create dagli utenti.

ecco un nuovo rompicapo / puzzle game realizzato in modo impeccabile che non ha niente da invidiare al lavoro svolto dalla Valve con Portal.

laddove Portal 2 inseriva il giocatore in un contesto fantascientifico ricco di comicità e con qualche momento drammatico ,
qui i ragazzi di Croteam ( quelli di Serious Sam che con The Talos Principle non ha niente a che fare XD ) insieme a Tom Jubert ( autore di The Swapper e FTL ) prendono una direzione completamente diversa, immergendoci in un mondo misterioso e immerso in costruzioni che ricordano alcune delle civiltà classiche dell'umanità dove il tema centrale è l'esistenza del singolo ( che sia umano o androide ) e il suo relazionarsi al mondo che lo circonda.

senza spoilerare nulla, la storia va avanti su due binari paralleli , da una parte segue il giocatore che impersona un androide dotato di una coscienza e pensiero propri ( che saranno quelli del giocatore stesso ) e il suo creatore secondo un archetipo biblico ( Dio, Adamo, il giardino dell'eden, il libero arbitrio) e dall'altra dei terminali sparsi nel mondo di gioco ricchi do riferimenti e testi di varia natura, sia filosofici che insieme a testi riguardanti l'origine del mondo in cui si sta giocando.

Potrebbe sembrare qualcosa di pesante e noioso ma vi assicuro la trama si sviluppa in modo molto naturale e fluido stimoltando l'interesse in maniera crescente senza forzature varie;
personalmente l'ho molto apprezzata e ha saputo soddisfare le aspettative sia a livello narrativo che a livello emotivo.

il gameplay è quello di risolvere dei puzzle / rompicapo a difficoltà crescente da svolgere man mano che si sbloccano nuove strumenti e nuove aree di gioco, giocabile sia in prima che in terza persona;
inizialmente sono semplici ma con il passare del tempo mettono a dura prova la sostanza grigia cerebrale XD
una volta superati quelli più complessi ( i 3/5 del totale ) il senso di soddisfazione è molto appagante.

inoltre nel gioco sono nascosti numerosi easter egg dedicati al mondo videolutico con numerose citazioni e autocitazioni che fanno sorridere molto.

l'unica pecca è la traduzione in lingua italiana dei testi che alcune volte lascia a desiderare mentre il doppiaggio si assesta su ottimi livelli; nel caso conosciate bene la lingua inglese è consigliato optare per i testi in lingua originale

consigliato a chiunque voglia cimentarsi in un rompicapo ben fatto, a chi ama storie ben raccontate e a chi è in cerca di esperienze videolutiche diverso dal solito

The Talos Principle è un capolavoro. Qualsiasi giocatore over 30 dovrebbe provarlo, così come dovrebbe fare qualunque appassionato di esoterismo o di robotica. Come puzzle game il prodotto è di altissimo livello e, pur senza raggiungere le vette di design di Portal 2, arriva dannatamente vicino alla qualità del classico Valve. Ma più di tutto The Talos Principle è un prodotto unico nel panorama videoludico, che miscela con sapienza una giocabilità eccellente con una sceneggiatura trascinante, accompagnando i diversi elementi con la più bella colonna sonora che abbiamo avuto il piacere di ascoltare quest’anno. Must buy senza riserve.
+ Storia trascinante dall’inizio alla fine
+ Puzzle eccellenti e vari
+ Colonna sonora assolutamente sublime
+ Comparto visivo e direzione artistica ottime
+ Libertà nell’approccio
- Doppiaggio italiano solo sufficiente
Recensione completa: http://www.nrsgamers.it/recensione-the-talos-principle-dio-puzzle-ed-esistenzialismo/

Sono partito a giocare a questo titolo con l'idea che fosse un normalissimo puzzle game in prima persona con delle meccaniche interessanti e curiose. Mi sono ritrovato invece a giocare a uno dei puzzle game con la trama più brillante che abbia mai giocato, dove risolvere enigmi è solo un pretesto per vivere la storia. Storia che non viene assolutamente narrata, ma raccontata tramite messaggi di testo e audio, che il giocatore dovrà poi confrontare tra di loro per riuscire a coglierne la bellezza e la complessità. Naturalmente il gioco può essere apprezzato completamente da chi ha voglia di immergersi a fondo in questo piccolo vasto mondo, dove ogni dettaglio grafico e ambientale è curato in maniera maniacale (tranne qualche rara texture slavata, sopratutto in zone non calpestabili), ma è anche possibile fregarsene e risolvere enigmi senza sapere il perchè. I testi e i puzzle sono di ottima qualità, e alcuni sono anche commoventi per la carica filosofica che si portano dietro. TUTTI dovrebbero giocare a questo gioco, e sforzarsi per una volta di capire e di immergersi a ciò che si sta giocando. Perchè quando lo finirete, magari scoprendo tutti i finali (che per una volta hanno un senso di esistere), avrete il diritto di ridere in faccia a chi vi dirà di aver finito un "The Order" a caso.
I miei più sinceri complimenti a Croteam!

SPET-TA-CO-LO!
Che gioco sublime, il miglior puzzle game in circolazione, superiore persino ai Portal, unisce ottimi enigmi ad una trama davvero avvincente e riflessiva, per sbloccare tutti gli obbiettivi occorre giocarlo più di una volta a causa del doppio finale e di alcune scelte che vengono fatte in gioco, prendere ogni sigillo e scovare ogni segreto del gioco (senza walktrough o aiuti) è davvero un impresa notevole, ogni sigillo da prendere si svolge in una piccola arena circoscritta, si suddividono in verde giallo e rosso a secondo della difficoltà dell'enigma (verde facile, giallo medio, rosso difficile), i verdi e i gialli sono obbligatori per finire il gioco col finale peggiore (attraverso la porta dell'eternità), mentre per l'altro finale dovrete andare in cima alla torre e vi servono anche tutti i sigilli rossi (nella torre inoltre ci sono altri 8 enigmi aggiuntivi), molti dei sigilli rossi sono davvero difficili da risolvere ed in aggiunta ci sono le stelle segrete che sbloccano altre 3 zone, insomma se volete prendere tutto vi ci vorrà un bel po' di tempo (io ho impiegato quasi 20 ore più altre 5 per finirlo la seconda volta e sbloccare tutti gli obbiettivi).
Tecnicamente è eccellente, ha un ottima grafica ed un ambientazione molto suggestiva, ottima colonna sonora ed è persino doppiato in italiano... non lasciatevelo scappare costa anche poco, mettetevi comodi, accendete il cervello e BUON DIVERTIMENTO!!

The Talos Principle (TTP): quando quelli di Serious Sam fanno gli intellettuali... e lo fanno bene!

SINTESI DEL GAMEPLAY

TTP è un FPP (First Person Puzzle) che può rivaleggiare ad armi pari con il pluridecorato Portal, sia per quanto riguarda il fascino dell'esperienza di gioco (forse anche maggiore), sia per la qualità del gameplay (forse meno complesso però...).

Lo scopo del gioco è trovare delle chiavi capaci di sbloccare dei cancelli che ci condurranno a nuovi livelli e nuove ambientazioni. Per riuscirci dovremo risolvere dei puzzle di logica costruiti facendo interagire diversi oggetti (sbloccabili durante il gioco) che dovremo saper posizionare e usare sapientemente. Il gioco permette un discreto margine di freeroaming per poter affrontare gli enigmi con l'ordine che vogliamo. L'importante è trovare poi tutte le chiavi (sono i pezzi del tetris!). Esistono anche una sorta di "sidequest" che potremo decidere di affrontare oppure no.

ESTRO ARTISTICO

L'estetica di TTP si fonda fondamentalmente sull'archeologia. Le ambientazioni ricreano paesaggi dal valore quasi storico e culturale. Giocare dentro qualcosa di simile alle rovine di Pompei è sublime e allo stesso tempo fa percepire il gioco con un'atmosfera quasi di plausibilità: sembra vero. E' tutto tremendamente romantico, misterioso... ma anche decadente, silenzioso, come un cimitero accompagnato da un dolcissimo requiem. In tutto questa storicità fa da contrasto il nostro essere un androide dalle fattezze umane, dove laser e ingegneria meccanica si intrecciano in modo poetico, dando al tutto una bellezza originalissima e paradossale: fantascienza e archeologia si sposano magistralmente.
Come se non bastasse la dialettica filosofica diventa lo strumento per un nuovo modo di fare storytelling. Accedendo a dei terminali potremo interagire con delle intelligenze artificiali che ci porranno dei quesiti con domande a scelta multipla. Potremo in pratica esplorare tematiche universali che riguardano la coscienza umana e il ruolo dell'uomo nell'universo (The Swapper insegna). Altre volte sarà il solo leggere testimonianze di quotidianità, nel momento più particolare della civiltà umana, a obbligarci a riflettere su noi stessi (non dico altro per rischio spoiler). In tutta l'esperienza di gioco poi, una misteriosa voce dall'alto, Elohim, ci condurrà verso il nostro destino: raggiungere un fantomatico "nirvana".

COMPARTO TECNICO

Il Serious Engine riproduce ambienti in modo quasi foto realistico, è ed è leggerissimo! Nessun bug rilevato! Interfaccia molto curata e funzionale.

PRO

Estetica e ambientazioni storiche veramente suggestive. Puzzle impegnativi e divertenti. Uso della dialettica e della filosofia come strumento di storytelling: fascino alle stelle! Storia molto intensa con finali multipli.

CONTRO

Forse un eccessiva ripetitività nelle meccaniche di gioco, in questo Portal è più vario, ma è anche tutta un'altra cosa.
Non dura molto.

Cosa vuol dire davvero "Essere"? Questo "essere" ci rende davvero unici come crediamo? Basta "essere", "sentire" ed avere una "coscienza" per definirci unici ?

The Talos Principle trascende il concetto canonico di VideoGame portandosi su un piano dove "arte" ed "intrattenimento" danzano leggeri, si corteggiano fino ad unirsi ed amalgamarsi in un'opera senza paragoni.
First Person Puzzler, questo, che sin da subito si mostra impaziente, ma sapientemente preparato, di raccontare una parabola di spessore e rilievo altissimo senza sbavature, investigare su complesse questioni metafisiche alludendo al divino, al senso più genuino di "religione", a quello più intimo di "rapporto con Dio".

I puzzle sono un pezzo di pregio: trame e percorsi dalla difficoltà crescente, enigmi, alcuni, dalla lettura immediata, altri criptici, alle volte disorientanti, ma che gratificano ed appagano il videogiocatore mosso da quel senso di "superamento per un fine" dei rompicapo che il VideoGame ci instilla sin da subito. Durante il percorso da un puzzle all'altro non mancheranno mai pause, brevi e lunghe, per ammirare le ambientazioni che richiamano le epoche greco-romana, egizia e medievale ormai perdute, studiate a regola d'arte per indurre il videogiocatore all'esplorazione indipendente, all'amore verso di esse, alla nostalgia di quell' Eden virtuale una volta spento il pc,

The Talos Principle ha quindi tutte le carte in regola per sedere al "tavolo dei migliori": puzzle egregiamente congegnati, scorci di paradisi stupendi sommersi dalle sabbie del tempo, narrazione dai ritmi perfetti e trama dalle tematiche mature e profonde che regala spunti di riflessione di grande valore, nobilita il videogiocatore che si lascia sedurre, e dona, sul finale, gioia tale da bagnare gli occhi di lacrime.

I first person puzzler sono un po' il mio genere videoludico preferito e credo di averli giocati quasi tutti, dai capolavori come Portal a quelli meno riusciti. Poi un giorno ecco comparire dal nulla The Talos Principle, realizzato da Croteam che finora ha fatto tutto meno fpp, che non senza sorprese scala prepotentemente la classifica e va a piazzarsi tra i migliori esponenti del genere.

In TTP vestiamo i panni di un automa che si risveglia in un luogo sconosciuto ed è accolto dal suo creatore Elohim, il quale lo sottopone a molte prove per vedere se è degno. L'automa può quindi muoversi liberamente nel giardino dei mondi di Elohim, ma come la Bibbia insegna, la tentazione è dietro l'angolo ed è qui rappresentata da una torre apparentemente senza fine, il cui ingresso è severamente vietato. Cosa c'è davvero in cima alla torre? E in quale luogo ci troviamo? E qual è lo scopo dell'ambiguo Milton, l'assistente bibliotecario con cui dialoghiamo attraverso i terminali?

Il gioco si articola attraverso 3 mondi, ognuno con 7 livelli principali (più altri segreti) di grandezza variabile contenenti a loro volta diverse stanze ad enigmi, che una volta risolte ci fanno ottenere un tetramino, da usare poi assieme ad altri per sbloccare nuove zone o meccanismi da utilizzare. Per superare queste stanze si dovranno usare svariati marchingegni tra cui cubi, jammer e connettori laser, spesso da combinare assieme in maniera intelligente e cervellotica. La curva di difficoltà è abbastanza morbida, ogni volta che si ottiene una cosa nuova ci sono almeno un paio di livelli semplici di tutorial per farci capire come funziona, ma via via che si prosegue i puzzle diventano sempre più diabolici. Nonostante il loro numero non risultano però mai noiosi, non sono tutti originalissimi ma c'è una buona varietà.

Ma ciò che pone TTP un gradino sopra gli altri, oltre alla qualità degli enigmi, è anche la sensazione di libertà fornita al giocatore. I livelli sono quasi tutti abbastanza grandi e apparentemente vuoti, ma in realtà pieni di segreti ottenibili con una buona dose di follia. Un po' come molti giochi degli anni '90, anche qui è possibile spesso e volentieri superare i confini del livello tramite salti azzardati e raggiungere (con i suoi limiti) luoghi in cui non si dovrebbe stare. Ma al contrario di quelli, in cui queste cose si potevano fare per difetti di programmazione, in TTP è voluto e incoraggiato e il giocatore viene ricompensato per questo, visto che come detto vi sono un sacco di easter eggs difficilissime da trovare e non ultime le temibili stelle nascoste, apparentemente impossibili da prendere a prima vista ma che costringono a sfruttare al massimo il proprio spirito di osservazione, l'intuito e la creatività se si cerca di ottenerle senza sbirciare in una guida. Sono comunque facoltative, ma sbloccano uno dei tre finali.

Riguardo la trama, narrata quasi esclusivamente tramite documenti e log da leggere, è anch'essa molto ben scritta e interessante e permette man mano di farsi un'idea di ciò che è successo e del luogo in cui ci troviamo, risposte che però troveranno conferma solo nel vero finale. Dialogando con Milton inoltre non ci si risparmia nemmeno delle digressioni tutt'altro che banali sulla filosofia, la morale e cosa significa essere una"persona". In questo però emerge l'unico difetto del gioco, ovvero una traduzione italiana scadente. A quanto pare infatti la parte scritta è stata curata da uno studio multilingua pagato probabilmente due spicci, e anche se alcuni documenti sono scritti bene (perché presi pari pari dagli originali), il 90% del resto odora di Google Translate tanto che viene da chiedersi chi ha veramente fatto il proofreading sbandierato nei credits. Ma se questo è accettabile in altri giochi più frivoli, qui diventa un problema visto che spesso i dialoghi e i botta e risposta vertono su argomenti complessi, resi spesso ancora più incomprensibili dalla traduzione a casaccio. Perciò vi consiglio di settare almeno la parte scritta in inglese, forse più difficile da capire, ma almeno scritta correttamente. Il doppiaggio invece potete pure lasciarlo in italiano, è fatto bene.

EDIT: ho avuto modo di fixare la traduzione italiana, adesso dovrebbe essere tutto corretto se non ho mancato qualche svarione per caso. :) Giocatelo pure in italiano, e fatemi sapere!

TTP è quindi un gioco originale e vagamente simbolico, che strizza l'occhio a molte altre produzioni del passato, al mondo di Internet e non solo, ma lo fa in modo consapevole e intelligente. Per tutti questi motivi arriva ad essere anche uno degli esponenti migliori del genere a cui appartiene, perciò se amate i giochi in prima persona esplorativi tipo Portal con anche una spruzzata di filosofia e un mare di segreti, compratelo a occhi chiusi, sono soldi ben spesi.
E poi ci sono anche dei gattini!

Io faccio una premessa pericolosa. Detesto i puzzle game. Mi danno sui nervi e non sono in grado di rilassarmi.
Però. Però... Sto continuando a macinare ore su The Talos Principle nonostante tutto.
Perché?
Innanzitutto (motivo banale) perché è una bellissima esperienza visiva. La grafica e il design sono curati bene, pur conservando uno stile un po' spartano (il gioco dopotutto utilizza l'engine di Serious Sam, che è sempre stato bello essenziale). Tutto il primo mondo ricorda un po' una passeggiata tra rovine romane.
Ciò che più mi ha intrigato è il lato filosofico e misterioso del gioco. Sì, c'è un sacco di lore ci vuole impegno per stargli dietro, ma ciò non deve intimorire chi, come me, non ha troppa sbatta di leggere, confrontarsi su internet, interrogarsi.....

E qui viene la parte super interessante: ad un certo punto del gioco - molto presto - si avrà modo di discutere ed intervenire in prima persona su questioni particolarmente delicate della filosofia uomo-macchina. Non spoilero perché per me è stata una bella sorpresa, ma c'è un tipo di interazione col videogioco veramente tanto originale, che darà modo addirittura di restare colpiti sulle proprie stesse idee. In pratica sto sopportando l'idea dei puzzle (che però sono fatti bene, intriganti e mai troppo impossibili) solo per avere nuovi momenti di questo tipo.

Un bel gioco, molto interessante e soprattutto originale. Consigliato agli amanti degli enigmi, a chi ha giocato e gradito Portal e a chi vuole fare una pausa dal pew-pew ignorante in favore di qualcosa in grado di comunicare alla persona dietro allo schermo con una facilità che raramente si vede in un videogioco.

"Eccezziunalo veramende!"

A parte gli scherzi, il gioco è veramente un gioco con le palle quadrate, anzi esaedriche.

PUZZLE
Veramente ben fatti e ingegnosi. La scelta di collocarli all'interno di locations aperte è molto azzeccata. Anche se alcuni sono piuttosto complessi, non c'è quell'oppressione da "enigma frustrante" anche grazie alla colonna sonora di sottofondo che è ottima per tenere i nervi saldi. Ti senti rilassato anche se sei incazzato perché non riesci a risolvere i puzzle.
La curva di apprendimento è molto buona. Alcune scelte dei programmatori per risolvere certi puzzle sono pensate e proiettano il giocatore in un mondo che non è confinato solo al gioco stesso... a buon intenditore...
Per la prima volta avrete voglia di risolvere i puzzle, ma non perché sono belli o una sfida, anche per questo, ma soprattutto per proseguire in quello che reputo il pezzo forte di Talos Principle: la storia. Altra cosa meritevole è la possibiità di risolvere gli enigmi con molteplici soluzioni, alcune delle quali potrebbero proprio essere più complesse della soluzione canonica. Ognuno di noi è libero di complicarsi la vita a piacere...

STORIA
Era da tempo che non giocavo ad un titolo che mi appassionava così tanto. In un puzzle game che ci fa una storia? Boh, ma in Talos c'è ed è pure bella, la matassa della conoscenza che si dipana poco alla volta, le informazioni che riempiono a mano a mano il "grande disegno" che sta dietro un gioco che per quanto mi riguarda è e resterà una pietra miliare. Chi si sarebbe mai aspettata una profondità simile per un gioco basato sul motore di Serious Sam. Questa volta Croteam ha superato se stessa. C'è da leggere, ascoltare, interpretare, insomma è un gioco per chi ha voglia di essere e non di essere usato. Ottime le citazioni, ognuno di noi sarà in grado di formulare un proprio punto di vista e porsi anche quesiti esistenziali. Un gioco filosofico? Perché no, anche. Un finale degno di un gioco di questo calibro... siamo sicuri che è un solo finale? Insomma una storia ricca, completa, profonda, una storia che solo lei vale The Talos Principle.

GIOCABILITÀ
I controlli sono quelli di un normalissimo fps, dove però non si spara! Perciò sono ottimi, ci sono la corsa, il salto l'interazione con oggetti. È rapido, ci si muove con disinvoltura. L'esplorazione è una componente fondamentale, non perché richiesta dal gioco stesso, cosa per altro vera, ma perché sarete voi che avrete voglia di girare per i livelli alla ricerca di qualsiasi piccolo dettaglio che fornisca un quadro più chiaro della situazione in cui ci si trova.

CONSIDERAZIONI FINALI
Molti hanno paragonato The Talos Principle, un po' per la tipologia di gioco, un po' per qualche similitudine, alla serie Portal. Senza nulla togliere a Portal, un grandissimo gioco, curato e con una storia altrettanto bella, Talos è sicuramente superiore per la "profondità" del gioco in sé. Considerando il colosso contro cui Croteam aveva a che fare, sono riusciti comunque a produrre un gioco che ha una sua personalità e che si merita uno spazio a fianco del puzzle game Valve.
Ormai il mio punto di vista sull'utilizzo di soluzioni lo conoscono in molti. In Talos ci saranno momenti in cui si perderà la speranza di risolvere un puzzle più ostico del solito e usare le soluzioni potrebbe sembrare la scelta giusta. Sbagliato! Il gioco è fatto da puzzle e superarli guardando i video su youtube non farà altro che far avvicinare di più la fine del gioco e quindi la tristezza di non poterci più giocare. Non abbiate fretta di finirlo, prendetevi il tempo che ci vuole. Spremete le meningi e quando avrete dato il massimo, senza riuscire nell'impresa, allora sarete legittimati a sventolare bandiera bianca. Un consiglio: dedicatevi al gioco senza fare pause troppo lunghe, pena dimenticare delle parti che potrebbero essere utili per completarlo. Ponetevi come limite, ad esempio, le 40 ore di gioco. Se entro quaranta ore non lo avrete completato, allora potrete farvi aiutare, ma a piccole dosi però :D Ogni cosa richiede il suo tempo e Talos merita proprio di avere tanto tempo prima di essere dimenticato nella libreria.

Un gran gioco sotto tutti i punti di vista.

Speriamo che il nuovo Road to Gehenna sia all'altezza del gioco principale.
Forza Croteam!

Aggiornamento: anche Gehenna è meraviglioso tanto quanto il primo.

Questo gioco DEVE vincere il premio WOW CHE STORIA!