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Posted: Jun 19, 2014 @ 3:58am

RECENSIONE BREVE:
Capolavoro assoluto, compratelo.

RECENSIONE LUNGA
In papers, please impersoneremo un uomo qualsiasi, un cittadino dello stato di Arstotzka (chiaramente ispirato agli stati comunisti dell'est europa nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale) che un bel giorno vince un lavoro come ispettore e viene mandato al confine per conrollare il flusso dei migranti in entrata. In trentuno giorni (la durata della trama) il nostro alter ego virtuale ne vedrà di cotte e di crude e sarà messo a dura prova dalle numerose scelte morali che il gioco ci metterà di fronte: meglio essere diligenti e guadagnare qualche spicciolo in più per portare la pagnotta in casa o avere la coscienza pulita per aver aiutato ad entrare una persona veramente in difficoltà? A voi la scelta. Questo gioco riesce in maniera incredibile a farti immedesimare nel protagonista e in men che non si dica l'ufficio angusto di East Grestin diventerà IL VOSTRO ufficio. Le varie scelte che potrete prendere nel corso dell'avventura si articoleranno in 20 finali diversi.
Il gameplay è molto basilare. La schermata di gioco si divide in due parti: una rappresenta il nostro ufficio visto da fuori con la fila di persone pronta ad entrare e l'altra rappresenta la nostra scrivania e il muro di fronte, davanti al quale si piazzeranno a turno i migranti. Tutto quello che dovremmo fare nel corso del gioco è di mettere un timbro nel passaporto delle persone, per respingerli o dargli il permesso di entrare. Troppo facile, direte voi, se non fosse che giorno dopo giorno il governo ci darà delle direttive nuove da seguire per verificare se tutti i documenti sono in regola. Dovremo stare attenti a dutte le discrepanze e alle persone sospette ed eventualmente segnalarle alle autorità. In qualche raro caso ci saranno anche delle fasi "shooter". A fine giornata dovremo gestire il nostro misero stipendio per far sopravvivere la nostra famiglia. Il gameplay è meno noioso di quanto sembra e mette alla prova le vostre capacità di ragionamento in tempi brevi e i vostri riflessi.
Sia la grafica che il sonoro riflettono benissimo l'atmosfera "opprimente" del regime(?) di Arstotzka. La grafica è in pixel art, molto essenziale e con colori sbiaditi. Anche il sonoro è ridotto al minimo, durante tutto il gioco vi limiterete a sentire il main theme nella schermate iniziale e a fine giornata e qualche effetto sonoro, comprese le voci vostre al megafono e degli altri npc costituite da delle vocine incomprensibili in stile "pingu".
Anche la longevità è molto buona: la modalità storia presenta numerosi finali e sicuramente vi verrà voglia di fare almeno due run per vederne alcuni o anche solamente per vedere il finale con il lavoro "intatto". C'è anche una "endless mode" per continuare a giocare dopo l'endgame ma in questo modo il gioco diventa poco più che un rompicapo.

Voto e commento finale: S.V.(10?). Sarebbe inutile dare un numero a questo gioco per quantificare la sua qualità. Solo per il fatto di essere originale meriterebbe un 10 e lode, mi limiterò solamente a dire che questo gioco incarna il vero spirito degli indie games: un'idea originale (e geniale) realizzata con passione. Non c'è altro da aggiungere se non "Glory to Arstotzka!".
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