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Posted: Nov 4, 2014 @ 9:37am

Il gioco inizia con.. la vostra morte.
Esatto, la protagonista, una donna di mezza età che ha come unica compagnia i suoi gatti, muore.
Suicida.
E questo fa già un po' capire come sarà il resto del gioco.

Ma sfortunatamente per lei, invece di finire all'altro mondo si ritrova in uno strano limbo, in cui incontra una misteriosa donna che le propone un inquietante patto...

Non volendo spoilerare troppo, cercherò di non dire molto di più riguardo la trama, perciò parliamo del resto.


TCL è un'avventura grafica bidimensionale con un gameplay abbastanza ridotto all'osso.
Con le frecce direzionali si può camminare a destra o a sinistra, mentre con Su e Giù si interagisce con l'ambiente e gli oggetti da raccogliere, sempre evidenziati quando ci si passa vicino. Questi possono essere usati con qualcos'altro (ma non combinati tra loro) al fine di risolvere un enigma o una determinata situazione che si è venuta a creare.
Non ci sono moltissimi enigmi e sono quasi tutti abbastanza semplici e intuitivi, anche per via del numero limitato di oggetti che si trovano in ognuno dei 7 capitoli del gioco.

Il resto del tempo è largamente speso per i dialoghi, che sono molti e spesso a risposte multiple, cosa che può far variare leggermente il corso della storia e degli avvenimenti, anche se (credo) la trama di base resta sempre quella, ma mi riservo una seconda run per fare scelte differenti e vedere cosa cambia.

Graficamente, nonostante la risoluzione sia per qualche motivo a un "Windows 95 level", è molto interessante, i modelli dei personaggi non saranno perfetti ma hanno un loro stile, e ogni parte del gioco ha una certa tonalità di colore, con ovviamente il rosso del sangue che risalta tantissimo sul resto.
Perché anche se non sembra TCL è un gioco violento, horror, spesso davvero malato, tanto che a volte sorge spontanea la domanda "Ma come fa un'AG in 2D a essere disturbante? Non è realistico, nè altro, non dovrebbe impressionare", eppure lo fa dannatamente bene con un miscuglio di effetti visivi e sonori davvero all'altezza, che riescono a colpire duro nonostante la bidimensionalità.

Anche il comparto sonoro è ottimo, il doppiaggio inglese è ben realizzato (con alcuni più convincenti di altri) ma sono soprattutto le canzoni di sconosciute band indie che partono nei momenti di maggiore tensione a risultare azzeccatissime.

Se avete modo, giocateci, si trova spesso a poco o nei bundle, ma merita un sacco e vi durerà una dozzina di ore.
È un gioco sulla morte, sulla depressione, sul suicidio, sull'orrore spesso delirante e sanguinolento, sulla malattia, sulla vendetta, e spesso si ferma proprio a ragionare su questi temi con scambi di battute intelligenti e per nulla scontati, segno che gli sviluppatori sanno esattamente di cosa stanno parlando, o comunque si sono informati molto tramite persone che ci sono passate.
E nonostante tutto questo male, in fondo, forse, è anche un gioco sulla redenzione.
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