Install Steam
login
|
language
简体中文 (Simplified Chinese)
繁體中文 (Traditional Chinese)
日本語 (Japanese)
한국어 (Korean)
ไทย (Thai)
Български (Bulgarian)
Čeština (Czech)
Dansk (Danish)
Deutsch (German)
Español - España (Spanish - Spain)
Español - Latinoamérica (Spanish - Latin America)
Ελληνικά (Greek)
Français (French)
Italiano (Italian)
Bahasa Indonesia (Indonesian)
Magyar (Hungarian)
Nederlands (Dutch)
Norsk (Norwegian)
Polski (Polish)
Português (Portuguese - Portugal)
Português - Brasil (Portuguese - Brazil)
Română (Romanian)
Русский (Russian)
Suomi (Finnish)
Svenska (Swedish)
Türkçe (Turkish)
Tiếng Việt (Vietnamese)
Українська (Ukrainian)
Report a translation problem
Ho viaggiato un po' troppo? Spero di no, mi piace pensare che sia così.
CONCLUSIONE:
Solaire è il primogenito.
Solaire non ha fondato Heide.
Ma se noi teniamo per buona l'ipotesi di Solaire che si salva dalla pazzia affontando suo padre e sconfiggendolo: o si sarebbe dovuto vincolare al fuoco essendo così impossibilitato ad andarsene a spasso fondando città tra un'avventura e l'altra, oppure se ne sarebbe tornato al santuario del legame del fuoco e qui, avendo ormai trovato suo padre, si sarebbe trovato senza uno scopo. E i non morti che non hanno uno scopo nella vita, beh, diventano vuoti.
ps. ho scritto tanto, forse troppo. Anyway, che ne pensi?
- Siamo in campo puramente teorico, quindi qualunque affermazione che non vada palesemente contro descrizioni e/o background, è lecita.
- Andre NON è papabile come primogenito, un'intervista con Miyazaki ha infatti rivelato che era tra le idee originali in fasi di sviluppo, poi scartata (insieme a come originariamente avremmo raggiunto la sala dove posizionare il Lordvessel)
- La teoria del primogenito a heide è interessante ma non mi convince a fondo.
Parliamo di Solaire: per quanto adori il personaggio (e chi non potrebbe?), sono abbastanza convinto che lui con il firstborn abbia poco di che spartire. So che non è tra le teorie più accreditate, ma sono tra quelli che considera Patches come "la voce della verità" di Lordran (un po' perchè con Petrus, Lautrec e Shiva ci prende in pieno, un po' perchè è un simpaticone). Alla fine, Solaire è un po'... Tocco, nonostante la sua grande forza.
Inoltre, non ritengo corretto scegliere tra i due finali della quest, a prescindere dal fatto che la quest c'entri o meno con Heide. Dark Souls si basa non solo sul tempo distorto, per giustificarsi, ma abbraccia anche una sorta di teoria del multiverso (per esempio, le run degli altri giocatori, che sono viste come delle sorte di mondi paralleli). Nemmeno DkSII tiene conto delle scelte nelle nostre partite, non vedo perchè dovremmo noi.
Tornando al primogenito: come avevo scritto anche nei commenti della prima Anima Oscura, credo che un candidato più apprezzabile per il ruolo di reincarnazione di una divinità senza più nome, siamo NOI. Il nostro pg, che ha tutto ciò che Solaire ha (un non morto dalla forza accentuata, determinato a portare a fine il suo obiettivo da "predestinato" che si rivela essere in entrambi i casi uno specchietto per le allodole), ma con qualcosa in più: siamo ESTREMAMENTE più forti, e sembriamo essere sempre accompagnati dalla consapevolezza di essere "prescelti". Abbiamo superato prove che nessun'altro avrebbe potuto anche solo pensare di tentare, e pur in un mondo decaduto e indebolito, siamo esseri leggendari.
In ogni caso, io credo che il primogenito abbia un peso nella storia del sacrificio di Gwynn e dell'inganno della profezia maggiore di quanto si creda. In particolare, ho sempre pensato che il Lordvessel e le nebbie arancioni che sigillano le aree dei Lord siano una sua creazione. Il Dio, indebolito, constatato che il riavvio forzato della prima fiamma ha portato alla creazione di deviazioni perverse dello spazio-tempo, tra cui i non morti, utilizza ciò che rimane del suo potere per sincerarsi che qualcun'altro con un grande potere possa prendere il posto di suo padre, quando verrà il momento. Aiutato dai serpenti primordiali (che probabilmente hanno mire ben più alte di cui lui non è consapevole), trasforma Lordran in un gigantesco teatro, usando ogni briciola di ciò che resta della sua anima, arrivando persino a perdere il suo status, pur di tenere insieme ciò in cui suo padre credeva.
E infine, reincarnato in non-morto, forse per ironia della sorte sarà proprio lui a decidere delle sorti del mondo.
Mi piace perchè è poetica come storia, anche se completamente campata per aria.