Nella fine degli anni 90 e gli inizi degli anni 2000 il Survival Horror era praticamente il genere più in voga del momento.
Che si volesse pensare agli incubi psicologici conditi da eccellenti trame in Silent Hill, o si preferisse abbracciare un fucile e sopravvivere allo splatter da film d'azione in Resident Evil, l'horror era nella bocca di quasi tutti i videogiocatori.

Negli ultimi tempi, sopratutto grazie al mondo Indie, assistiamo ad un risorgere (o almeno, ci si prova) del genere, anche se, con tutta la buona volontà, è difficile anche solo avvicinarsi ai primi titoli delle due serie sopracitate.

Digital Happiness ci prova. Prova a riportarci indietro nell'epoca d'oro dell'Horror videoludico.
Con Dreadout assistiamo ad un mix di horror vecchio stampo, con una nota di spettacolare storia horror orientale e una spruzzata di abitudini ed ambientazioni tipiche dell'Indonesia (la Digital Happiness).


Il prodotto, almeno in queste due ore attuali fatte da me, è riuscito a metà, ahimè.

Dreadout ci mette nei panni di Linda, studentessa di Liceo in gita con la sua Insegnante ed alcuni compagni di classe..
All'inizio, come un qualsiasi film horror orientale, sembra essere tutto nella norma. Persino goffamente comico ed allegro, con qualche battutina perversa che tanto piace agli orientali.
All'improvviso l'insegnante, alla guida, nonostante fosse sempre stata certa di guidare sulla strada corretta, si ritrova in una città fantasma. Che, si vedrà ben presto, essere piena di fantasmi.
In pratica, è come se io adesso vi stessi raccontando la trama di un qualsiasi film horror autentico degli anni d'oro dell'horror.

In termini di gameplay (ripeto, esclusivamente per quanto riguarda le prime 2 ore di gioco, ma ho le giuste ragioni per credere che sarà così per il resto del BREVE gioco) il nostro personaggio, Linda, si ritroverà quasi sempre da sola ad esplorare strade e luoghi oscuri in modo perfettamente silente.
Questa cosa, se magari può essere utile per far aumentare il senso di angoscia e di terrore anche solo per aprire una porta, porta il giocatore ad allontanarsi del personaggio, e rendere la storia troppo bloccata, capace di muoversi solo nei pochi filmati (dove il personaggio parla, per fortuna dai) e i pezzi di giornali ed altri collezionabili facoltativi, ma utilissimi per comprendere pienamente la storia (espediente squisitamente preso dai primissimi survival horror.)

Il nostro personaggio (e qui cade il MOTIVO REALE di questo gioco: riportarci all'epoca dell'immenso Fatal Frame) è armato di cellulare, che ci permette di avere in pratica una torcia per muoverci al buio, ma anche (e sopratutto) per poter individuare i fantasmi e poterli combattere a suon di scatti [il flash li sconfigge].

Fantasmi, nota di merito, assolutamente unici tra loro, ed ognuno con una propria storia (aggiornata man mano che si sconfiggono, nella "fantasmapedia". Cosa che personalmente mi fa tendere il gioco ad un 7 pieno, amando il modo tutto orientale di considerare i fantasmi e gli spiriti come entità con una storia personale).

Il combattimento, per fortuna, è reso più variegato da questa varietà di fantasmi, ognuno con il proprio punto debole. e questa cosa è importante, poichè capace di sconfiggere quello che, in termini grezzi, è un gioco limitato a "cammina , spaventati, corri, scatta, crepa, scatta, corri, filmatino, corri, raccogli oggetto, corri, cammina, scatta"


Cosa rende allora Dreadout un gioco fatto bene solo a metà?

_ la presenza del desiderio di richiamare Fatal Frame è talmente forte che un giocatore che non conosce FF, o che non ne gradisce affatto le meccaniche, non ha assolutamente motivo per provare Dreadout.

_ il gioco è maledettamente stato creato A BASSO COSTO. Graficamente è un gioco vecchissimo, e anche se sparate a palla le vostre schede video wowowowowowwowow da 4000€, ritroverete sempre texture bassissime (da PS2), che solo la torcia riesce a nascondere.

_ i personaggi si muovono in modo terribile: sono praticamente delle marionette, e questo prende praticamente a schiaffi qualsiasi tentativo di immersione da parte del giocatore.

_ i suoni sono pessimi. davvero. fastidiosi, da playstation 2.

Le musiche sono ottime invece. Ma se si conoscono gli horror orientali, proprio non c'erano dubbi a tal riguardo. Ben orchestrate e capaci di immergere il giocatore nell'atmosfera (almeno queste, dai).

Fa male, malissimo, vedere che Digital Happiness abbia DAVVERO amato il loro prodotto, ma oltre a questo non hanno potuto fare altro, avendo un basso (bassissimo?) budget a disposizione. un grandissimo peccato.

Il gioco è terminabile in 8 ore (per chi abbia desiderio a raccogliere, magari tramite youtube, tutti i collezionabili) o in speed run in 4 ore.


tl;dr edition:

+ Eccellente atmosfera alla Fatal Frame
+ Storia squisitamente horror orientale
+ Fantasmi unici e resi con la giusta dignità
+ Musiche interessantissime e funzionali

- animazioni pessime
- grafica stagionata male
- praticamente adatto solo a chi cerca un horror esplorativo e lento.

7/10

Un altro ritorno alle origini,mi dicono. Ma ben riuscito bene. Di cosa sto parlando? DreadOut è un gioco molto divertente, ispirato da Project Zero, ma allo stesso tempo non scherza quando bisogna far spaventare. Per di più sono un amante di quella saga e ho pienamente goduto il remake del secondo capitolo! In quale altro gioco trovi gli spaventosi fantasmi che fanno parte del folklore indonesiano? E se un tempo ci riusciva una vecchia macchina fotografica ad acchiappare ed esorcizzare gli spiriti, uno smartphone di ben certo è un ottimo alleato. Qualche bug visivo ci sta, ma non estremamente fastidioso poichè siamo concentrati sull'atmosfera e sul buio tetro. E se siete dei fanatici di Project Zero, questo gioco non deve assolutamente mancare nella vostra libreria!
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An other return to the origins, they say to me. But it's good. What I'm talking about? DreadOut is a funny game, inspired by Project Zero, but it doesn't joke when it must scare the player. I'm a big fan of that game and I really enjoyed the remake of Project Zero 2! In which another game can you find the scary ghosts that be part of the Indonesian folklore? And if one time a old camera could capture and exorcise the ghosts, a smartphone is a good ally. There's some bug, but not annoying because we're focused on the atmosphere and the dark gloomy. If you are a fan of Project Zero, this game mustn't miss in yours library!

DreadOut è un titolo "survival" horror in cui vestirete i panni di Linda, una studentessa liceale di 17 anni, armata del suo fidato Iris(smart)phone, la cui missione sarà portare un po' di modernità nel mondo degli spiriti indonesiani.

Titolo chiaramente ispirato alla saga di Project Zero, l'unica cosa in comune a mio avviso è la modalità in cui si potranno combattere gli spiriti che si incontreranno durante il cammino di Linda (a suon di foto!) e la giovane età della protagonista. Il gioco è piuttosto corto, composto da due Atti principali e un prologo, l'Atto 0, in cui praticamente si fanno le stesse cose già viste nella demo. Si può completare in due ore se si sa già cosa è necessario fare per proseguire.

Non vi è una scelta per quanto riguarda la difficoltà ma potrete attivare o disattivare qualche funzionalità per rendere il gioco leggermente più difficile e privarvi di qualche aiuto. Detto questo, IMHO, il gioco non è assolutamente difficile per quanto riguarda i combattimenti. Scatta, allontanati, ecco il fantasma, scatta, allontanati. Ripeti.
Alcuni segmenti si possono rivelare un po' frustranti ma nulla di insuperabile.
Per quanto riguarda il Limbo, è il game over di DreadOut, se Linda subisce troppi attacchi si risveglierà nel suo subconscio definito Limbo e dovrete percorrere una certa distanza (che aumenta all'aumentare delle morti) fino a raggiungere la luce. NB: Trovando e raccogliendo tre oggetti nel gioco potrete aumentare la velocità di corsa, rigenerazione della salute e tempo impiegato per raggiungere la luce nel Limbo.

Il reparto grafico non è incredibile, si può incappare in qualche bug, ma nel complesso io non ho incontrato grandi problemi.

In conclusione, non consiglio di prendere il gioco a prezzo pieno, è corto e la rigiocabilità è quasi pari a zero. Ma è un buon titolo, non memorabile, assolutamente non al livello di giochi come Project Zero ma godibile e divertente.

Consigliato l'acquisto durante i saldi!

Un gioco non perfetto, con poca varietà nelle meccaniche di gioco, trama abbozzata ed enigmi insensati!! (questo è il male peggiore)....eppure, diverte ed affascina moltissimo. L'atmosfera da horror indonesiano c'è e riesce a coinvolgere parecchio (per chi ama il genere è il massimo), mentre la "libertà" data al giocatore è totale (lo spazio da esplorare in questa prima parte è poco, ma si può girare per la scuola o la città liberamente). Nonostante i difetti, a conti fatti rimane uno degli horror più belli a cui abbia giocato in questi ultimi anni.

HORROR INDONESIANO.
PRO
-1 Gameplay avvincente e originale, con la possibilità di difendersi dai fantasmi con la propria macchina fotografica
-2 Atmosfera creepy e spaventosa al punto giusto
-3 Durata non troppo elevata e secondo me anche giusta

NEGATIVI
-1 Trama NO SENSE
-2 Troppi (è dir poco) BUG!
-3 Il primo capitolo (quello nella scuola) è un mortorio noioso e con poca azione.
-4 Traduzione fatta molto male nelle note
-5 Enigmi spaventosamente difficili che ti costringeranno ogni tre per quattro ad andare a vedere su YouTube come passarli.

Anche se contiene molti lati negativi, a questo gioco opto a darli la sufficenza, dopo tutto ha fatto il suo lavoro cioè spaventarmi parecchio in molte parti del gioco, ma non gli darò più della sufficenza per il fatto che contiene veramente troppi bug e una trama banale e no sense. Titolo più o meno grazioso a cui non spenderei più di 2 euro. Anche perchè è uscito dal Greenlight e gli voglio dar fiducia, e anche perchè nella maggior parte dei casi fa schifo la roba che proviene dal quel brutto posto.

Titolo da giocare con cuffie, di notte al buio...se ce la fate.
Io non ce l'ho fatta, ma mi sono goduto i continui brividi alla schiena e gli improvvisi jump scare.

La parte tecnica è piuttosto mediocre, giustificabile dal piccolo team indie, riesce comunque a fare il suo lavoro e dopo pochi minuti di gioco non ci farete neanche caso.
Il gameplay trasmette perfettamente la tensione emotiva e il senso di disagio.

L'unico appunto è la difficolta davvero estrema in alcuni punti, che potrebbero davvero farvi mollare. Per fortuna il famigerato "Scissor Ghost" è praticamente alla fine di un atto, per cui se proprio non ce la fate, potete partire direttamente con l'atto successivo e non vi perderete molto.

Consigliato!

Un gioco semplicemente fantastico! Si, ok, il gameplay nella sua parte tecnica, come anche le inquadrature, potevano essere decisamente sviluppati meglio, ma ricordiamoci che è una casa indipendente e hanno fatto anche fin troppo bene il loro lavoro, con i pochi mezzi a disposizione. Storia assolutamente originale, coinvolgente e lungi dall'essere banale o scontata. La prima parte nella scuola potrebbe risultare un pò lenta e potrebbe scoraggiare il proseguimento del gioco, ma in realtà, dopo quella piccola parte diventa un susseguirsi di colpi di scena e azione piacevolissime. Finale che ti lascia con la bocca spalancata. Consigliatissimo degno erede di uno dei miei giochi preferiti: Fatal Frame/Project Zero.

quando ho acquistato questo gioco ,ricordo che c'era la lingua italiana ,dopo l'aggiornamento alla 1.9 riprendendo il gioco mi accorgo che l'italiano è sparito ...mi ricordo male ? boh ...mistero ,come il gioco stesso.iniziava diversamente ,ma cosa è successo ? qualcuno può darmi una spiegazione ?

Che dire...è stata una sorpresa gradevole,non ci contavo molto ma alla fine mi sono dovuto ricredere.Grafica non al top,movenze dei personaggi e controlli molto legnosi ma il gioco in sè fa il suo dovere cioè a farti venire la pelle d'oca e i brividi sulla schiena grazie alle atmosfere date un ottimo uso di luci e ombre.Insomma per chi ama gli horror stile giapponese ha trovato il gioco giusto.

DreadOut è un avventura horror sviluppata da un team indipendente, un titolo che prende a piene mani da alcuni capolavori del genere come Fatal Frame. La trama inizia quasi come un teen horror, un gruppo di studenti in gita accompagnati dalla loro insegnate. Ad un certo punto il viaggio si interrompe perché dinanzi a loro trovano un ponte crollato che non è segnato da nessuna parte, il gruppetto parte in esplorazione e si imbattono in quella che sembra essere un città abbandonata, durante l’esplorazione della città decidono di addentrasi nella scuola del luogo, il gruppo si divide, la nostra protagonista ed una amica rimangono fuori ma al ritorno del gruppo si accorgono che uno di loro è sparito e insieme rientrano nella scuola per cercarlo però all’improvviso la nostra protagonista rimane da sola determinata a trovare una via di uscita. La trama è banale, poco sviluppata e per tutto il gioco non viene spiegato niente del perché succedono le cose.

Lato gameplay la situazione non migliora, il gioco è palesemente ispirato a Fatal Frame (Project Zero), la nostra protagonista ha uno smartphone che usa come fotocamera, oltre che per illuminare il cammino serve anche per vedere i vari fantasmi e fenomeni paranormali. Una volta trovato un spettro ostile basta inquadrarlo con la fotocamera e scattare una foto al momento giusto per provocare del danno allo spettro. Gli spettri sono discreti e in un numero sufficientemente vario ma si affrontano tutti alla stessa maniera se malauguratamente morite vi ritroverete in un limbo dove basta andare verso la luce per tornare nello stesso momento in cui siete morti, sinceramente non capisco a che serva questa feature, note a parte per i boss alcuni ben fatti ma però risultano quasi tutti frustranti, la parte più riuscita sono le storie e le leggende dietro i singoli fenomeni paranormali. Durante il gioco ci imbatteremo in alcuni enigmi, tutti fatti male con soluzioni veramente senza senso, a volte girerete delle ore per le ambientazione senza neanche sapere che cosa state facendo o cercando perché neanche vi accorgerete che ce un enigma attivo da risolvere, una cosa veramente antidivertimento.

Il gioco è diviso in tre atti, l’atto 0 è praticamente il prologo che dura si e no 5 minuti e sembra quasi una demo, l’atto 1 è ambientato tutto nella scuola, scuola che ha un design veramente semplice e una progressione fatta malissimo, come detto prima è più il tempo che si passa a girare come degli idioti che quello dove si avanza nella storia, ed infine l’atto 2 che è ambientato in città, rispetto all’atto 1 che era più libero come esplorazione il secondo atto è più lineare e con situazioni più varie ma anche qui la progressione è veramente fatta male con sezioni che spezzano il ritmo già basso e alcune sezioni veramente fuori luogo. Da un avventura horror uno si aspetta certe "emozioni" e DreadOut riesci a spaventare solo nei primi momenti di gioco, poi si va giù in picchiata e qualche jump scare non aiuta a risollevare le cose, come longevità il gioco dura sulle 3 ore con rigiocabilità pari a zero.

Graficamente il gioco è orribile, sembra di trovarsi d’avanti un gioco a cavallo tra il Nintendo64 e la PS2, ok che è un indie ma se paragonato con giochi come Silent Hill 2, Fatal Frame e Siren (giochi per PS2) DreadOut ne esce non con le ossa rotte ma polverizzate, le animazioni legnose e i controlli pessimi chiudono il tutto in modo pietoso, a salvare la baracca ci pensa il sonoro che è buono anche se pure qui ce la vena schizofrenica che pervade tutto il gioco, con alcune musiche di atmosfere e altre che distruggono l'atmosfera horror. DreadOut più che un gioco completo sembra un enorme demo e fatta male, nel gioco si nota tutta la poca esperienza del team tra comparto grafico orribile, soluzioni di gameplay senza senso e poco originali e una progressione fatta male, anche provandoci non riesco a trovare nulla da salvare e che possa giustificare l’acquisto, se proprio volete un gioco come DreadOut meglio puntare al gioco a cui si ispira fatto mille volte meglio, sconsigliato.

Pro
+ Alcuni boss interessanti
+ A volte l’atmosfera funziona (ma poche volte)
Contro
- Graficamente orribile
- Progressione fatta male