49
Products
reviewed
301
Products
in account

Recent reviews by Xabacadabra

< 1  2  3  4  5 >
Showing 1-10 of 49 entries
1 person found this review helpful
91.6 hrs on record
Cosa succede se prendiamo un JRPG con una concezione da PlayStation 1, con le limature e migliorie (il famigerato "quality of life improvement") del mondo ludico contemporaneo?

O ancora:

Cosa succede se prendiamo un Final Fantasy del periodo classico (soprattutto Final Fantasy IX e Final Fantasy Tactics, ma non solo) e lo affidiamo al team di Atlus che ci ha dato la serie Persona?

Come avrete intuito, Metaphor: ReFantazio (ZioFanta, per gli amici) è la risposta a entrambe queste domande.

Il che ci porta a un'inevitabile, banale e cruciale terza domanda:

È bello?

Beh, sì.

Anzi, diciamo pure che è magnifico e che, come Baldur's Gate III ha dimostrato a occidente lo scorso anno, Metaphor dimostra quanto certe dinamiche rodate e classiche da gioco di ruolo funzionino ancora splendidamente nel settore contemporaneo.

Però...eh, di però ce ne sono un po', e rimando qui per un discorso più esaustivo:

Link alla recensione completa[www.andreacorinti.com]

riporto comunque la sintesi conclusiva:

Probabilmente non parliamo della storia più bella e memorabile offerta dal vasto catalogo Atlus, ma di sicuro è uno degli esperimenti più originali e ambiziosi che li ha visti uscire così tanto dalla propria zona di comfort.

Personalmente speravo di trovare qualcosa di più nel rapporto tra i personaggi, ma nel complesso abbiamo senz'altro uno dei migliori JRPG degli ultimi anni, con un good ending (facendo tutto-tutto) straordinariamente appagante.

PS riguardo al gioco su Steam Deck

Ho giocato tutte le mie 90+ ore esclusivamente su Steam Deck senza smanettare particolarmente con le impostazioni: aldilà di qualche minima lentezza nel caricamento o qualche leggero lag a Brilehaven, il gioco ha girato perfettamente liscio ciucciando il giusto di batteria.

Se avete una Deck e vi piacciono i JRPG, per voi è un ottimo investimento!
Posted November 15. Last edited November 27.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
17 people found this review helpful
17.5 hrs on record
Questo gioco mi ha spremuto il cuore.

Sì, messa così sembra l'introduzione di una canzone indie da quattro soldi, ma è la prima cosa che mi andava di scrivere.

Andando in modo più concreto...quante volte ci si ritrova a ragionare sul binomio videogioco - opera d'arte?

Perché il videogame in quanto categoria probabilmente non lo è, ma può anche essere arte e Until Then lo conferma su tutta la linea:

lo stile artistico, la colonna sonora, la regia, la scrittura.

E l'interazione, perché sì, è quella che fa la differenza tra un videogioco e uno splendido prodotto d'animazione o un film.

Until Then ludicamente è piuttosto scarno, anche per lo standard tipico di Visual Novel / Avventure Grafiche, ma tramite i suoi minigiochi, interazioni e dinamiche crea quello strano incantesimo che chiamiamo immersione (a tal proposito, non vedo l'ora di ricominciarlo e cercare di vedere gli altri finali).

Un uso spregiudicato dell'ottimo Godot, un'ambientazione di uso affascinante (le Filippine per via del particolarissimo melting pot culturale sono uno dei luoghi più interessanti del mondo), un respiro che ha molto del Giappone ma al tempo stesso rimanda alle influenze ispanico-cattoliche del paese, e anche per questo forse ci ho visto una narrazione che, oltre all'Asia, mi ha ricordato molto un certo cinema d'autore europeo d'altri tempi.

Diciamo che, se pensate di essere il pubblico adatto per un tipo di avventura di questo genere, per me dovete assolutamente comprarlo senza stare a pensarci troppo.

E poi piangere. E ridere. E ripiangere.

Tre anni di sviluppo per un team composto da appena una decina di persone mi hanno convinto a tenere d'occhio qualsiasi nuovo lavoro verrà fuori da Polychroma Games: Magaling kayo!

Postilla: vorrei fare i miei più sentiti complimenti a chi ha curato la localizzazione in italiano:

- Federico Odorizzi
- Giulia Merlo
- Chiara Di Modica
- Alessandro Mannara

davvero un lavoro di adattamento perfetto e da applausi almeno quanto il gioco!
Posted October 5. Last edited October 13.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
12 people found this review helpful
136.0 hrs on record (114.6 hrs at review time)
Baldur's Gate III è la grande smentita per chi taccia di fin troppo facilmente di nostalgia alcuni videogiocatori un po' stagionati (ma col cuore sempre giovane):

uno splendido RPG pieno di cura e amore esattamente come i classici di vent'anni fa, unito alle possibilità offerte dalla tecnologia contemporanea.

Insomma, com'è che diceva il Dottor Frankenstein di Wilder?

SI-PUÒ-FARE!


Qualche parola in più, spoiler compresi[www.andreacorinti.com]
Posted February 28.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
2 people found this review helpful
1 person found this review funny
7.9 hrs on record
volevo seguire una strada nobile-dipolmatico-democristiana ma alla fine ho ceduto all'incrocio tra Stalin e Robespierre.

Prima o poi lo rigiocherò per provare altri percorsi, ma per il momento sono soddisfatto con questo finale e mi sento di consigliarlo agli appassionati del genere.

Ammetto che in forse mi è mancato un po' l'aspetto aleatorio dei classici libri game, però

1) ambientazione costruita in modo splendido

2) ci si affeziona un sacco ai personaggi (Octavia, Sophia, El Borne e tutta la famiglia Brante)

Una storia che mi ha un po' riportato a Final Fantasy Tactics e che in effetti, avesse avuto l'aspetto aleatorio di cui sopra, probabilmente non avrebbe potuto essere così avvincente
Posted January 25.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
9 people found this review helpful
115.0 hrs on record (20.6 hrs at review time)
Non so bene che dire, salvo che a non consigliarlo mi sentirei un Poe Ratcho

è una droga straordinaria, sulla carta un giochino passatempo ma sorprendentemente profondo e raffinato nella sua essenzialità.

Probabilmente il videogame italiano di più grande successo nella storia della nostra piccola industria, e sono assurdamente felice come questa cosa si percepisca: lo humor del bestiario mi dà quella stessa sensazione di casa che nell'ambito delle Serie TV ho con Boris, e direi che è il complimento più alto che potrei fare a questa dipendenza travestita da gioco
Posted October 27, 2022.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
42 people found this review helpful
1 person found this review funny
13.2 hrs on record (1.4 hrs at review time)
Personalmente, lo stile di Rex Crowle non mi aveva affatto convinto dai trailer (soprattutto per le animazioni) e questo non significa che io pretendessi pixel art o gusto retrò, ma magari un ritorno di Steve Purcell un pochino sì.

Però devo dire che giocando, la mia diffidenza si è esaurita abbastanza presto: vedere Melee Island risentendo il meraviglioso theme di Michael Land mi ha scaldato il cuore e fatto sentire subito dentro Monkey Island: è stato come ritornare in un luogo dove hai passato le vacanze da bambino, ritrovando tanti vecchi amici.

Aggiornerò la recensione man mano che proseguirò con il gioco, ma per ora l'impressione è più che positiva: la scrittura di Ron Gilbert è sempre meravigliosa e il gameplay è comodo ed essenziale, perfettamente funzionale per un'avventura grafica moderna

AGGIORNAMENTO:

Bene, finito.

L'ho amato tutto, con un po' di riserve sul finale (che non mi ha deluso e un po' mi aspettavo, e ritengo in sintesi giusto), qui la recensione completa: https://www.andreacorinti.com/posts/ita/return-to-monkey-island-recensione/
Posted September 19, 2022. Last edited September 23, 2022.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
22 people found this review helpful
1
29.3 hrs on record (3.0 hrs at review time)
Straordinario e sorprendentemente "nuovo" nella sua essenzialità.

Coincidenza volle che io abbia appena finito di leggere Il Monaco di Lewis (è un libro bellissimo che porta egregiamente i suoi più di 200 anni, consigliato a tutti i fan del gotico) perciò mi sono ritrovato con un passe-partout privilegiato per entrare in questo nuovo, splendido figlio di Sam Barlow.

Ma cos'è Immortality? Un videogioco, un film, entrambe le cose? Mi imbarazza un po' citarmi, ma ho appena scritto un saggio dove evidenzio un'ovvietà forse troppo sottovalutata:

Originally posted by Giochi Troppo!:
quando diciamo videogame è come se stessimo ragionando genericamente di “cibo”, considerando allo stesso tempo un insieme che in realtà include elementi tra loro differenti come melanzane, tofu o tiramisù. Analogamente, quando parliamo dell’insieme "videogioco" possiamo intendere opere d’arte, e-sport, semplici passatempi ma anche veri e propri giochi d’azzardo.

Direi senza dubbio che Immortality rientra ampiamente nella categoria delle opere d'arte, un esempio di potente crossmedialità che sfrutta alla grande recitazione, sceneggiatura, fotografia e partecipazione del giocatore.

Lo spettro di Kubrick è lì che ci guarda sornione, mentre attraversiamo vent'anni di cinema con una resa portentosa di fotografia, trucco e parrucco dei rispettivi decenni mostrati.

Lo so: in molti a leggermi penserete "ma quante pippe..." (non intendendo la meravigliosa Manon Gage eh) e avete assolutamente ragione, però se non avete un minimo di delirio ad aleggiare nel vostro cranio dubito che questo gioco possa fare per voi.

E ci sta tutto:

se siete fan di Barlow, potete comprarlo a scatola chiusa. Altrimenti forse una capatina su Her Story e Silent Hill: Shattered Memories (che è tutt'altra pasta, ma ha la sua mano dietro) potrebbe aiutarvi a prendere le dovute misure prima dell'acquisto.

Di sicuro lo consiglio a chiunque sia interessato alla sperimentazione narrativa e alla crescita creativa del medium videogioco, dove il "gameplay" è un discorso di link e composizione di puzzle, e l'esperienza in generale è forse più vicina al cinematografico che al videoludico.

Detto ciò, aguzzate bene le orecchie (magistrale uso degli effetti sonori) e state attenti perché in diversi casi può sembrare di avere le traveggole.

PS: Questa è l'impressione delle prime ore, ovviamente mi riservo il diritto di aggiornare questa recensione più avanti (se mi scordo qui la trovate pure qua: https://www.andreacorinti.com/posts/ita/immortality-recensione-videogioco/ )

AGGIORNAMENTO:

Sono arrivato a quello che immagino sia uno dei possibili finali, sono sconvolto e posso dire che è la prima volta che mi sono spaventato in un videogioco (ci era andato vicino giusto Silent Hill 2 in qualche scena, ma qui siamo decisamente oltre)

Una volta tanto credo che diventerò un completista: ci ho speso 10 ore in un giorno e mezzo e questo già dice tantissimo, mi divertirò un sacco a sviscerarlo.

Mi sento di ribadire che non è un gioco per tutti i palati, che non capire esattamente quello che si deve fare e come farlo è parte integrante dell'esperienza, quindi se non si è in quell'ottica difficilmente lo si potrà apprezzare a dovere.

In ogni modo, un gioco fatto da Dio. O dal Diavolo, a voi la sentenza.

PS: Se avete finito il gioco (o siete lì lì per farlo) ho scritto una piccola guida e l'interpretazione che mi sono fatto della trama: https://www.andreacorinti.com/posts/ita/immortality-spiegazione/
Posted August 31, 2022. Last edited September 5, 2022.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
2 people found this review helpful
50.0 hrs on record (3.9 hrs at review time)
L'interfaccia non è esattamente comodissima, ma un compendio di emulatori simile, aggiornato in automatico con Steam, è la felicità di ogni retrogamer
Posted August 23, 2022.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
18 people found this review helpful
1 person found this review funny
30.5 hrs on record (1.7 hrs at review time)
Impressioni così a caldo da bruciare il Castello di Figaro.

Partiamo dall'ovvio: Final Fantasy VI è uno dei videogiochi più belli della storia, se non l'avete mai giocato questa è l'occasione perfetta.

Personalmente frequento Terra e compagni da circa 18 anni (ho giocato e finito le edizioni SNES e GBA, solo provato quella PSX) ed era da tempo che cercavo una scusa buona per tornare a sentire la risata di Kefka.

BENE

+ La colonna sonora è emozione pura. Questa riedizione dei classici brani di quello che resta uno dei migliori lavori di mastro Uematsu varrebbe da sola l'acquisto.

+ Visivamente mi sembra del tutto fedele al classico SNES ad alta risoluzione, ovvero quello che volevo da anni: tutto perfetto per ora, Kazuko Shibuya e Yoshitaka Amano sono celebrati a dovere.

+ La minimappa aiuta molto, finalmente la Caverna della Fenice di Locke sarà meno frustrante! (spero)

MALE

- Il font fa schifo, e in generale l'UI stona un po'.

- l'Autobattle è una scemenza. Avrei preferito combattimenti velocizzati più incontri 0 sul modello delle remaster di FF8, 9 e 10.

eventualmente aggiornerò la recensione man mano che andrò avanti col gioco.

== AGGIORNAMENTO ==

Bene, dopo lo splendido finale (e scatta sempre una lacrimuccia quando Terra si scioglie i capelli sul Falcon posso confermare sostanzialmente quanto dicevo nelle prime impressioni che potete leggere qua sopra, aggiungo un paio di cose per completezza:

- Il "caricamento" di ogni salvataggio è fastidioso. Dura poco e per forza di cose non lo si vede troppo spesso, però nell'originale questa piccola lentezza non c'era quindi è un po' irritante, anche se niente di grave
- Ho rivalutato un po' l'autobattle, ma ribadisco che un semplice fast foward per me sarebbe stato infinitamente più funzionale
- Credo che il prezzo sia troppo alto - e vale per tutte le Pixel Remaster - perché infondo parliamo di una versione leggermente migliorata / ripulita per altre risoluzioni del classico SNES...però la colonna sonora da sola il prezzo lo vale tutto, e la galleria di Amano è una bella chicca

A margine, Final Fantasy VI è un gioco bellissimo, capace di emozionare e divertire con poche linee di dialogo, una manciata di splendidi pixel e una delle colonne sonore più rilevanti della storia dei videogiochi
Posted February 23, 2022. Last edited March 16, 2022.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
8 people found this review helpful
81.2 hrs on record (71.1 hrs at review time)
Se odiate Death Stranding, vi posso capire.

Anche se mi dispiace molto per voi.

Personalmente, tra i giochi usciti nell'ultima decina d'anni è stato l'unico a coinvolgermi tanto pur non chiamandosi Dark Souls e, sebbene si parli di titoli tra loro estremamente diversi, il senso di "comunità" figlio della silenziosa collaborazione tra i giocatori mi ha coinvolto in modo molto simile a quanto accade con i giochi From Software.

Death Stranding è lento, criptico, visionario e lontano dagli attuali standard ludici: è, in buona sostanza, moderno Kojimismo in purezza traslato in un gameplay non per tutti.

Parliamo di un walking-delivery simulator?

Direi che è del tutto lecito considerarlo così, perché le sfide più appaganti di Death Stranding stanno nel come, non nel cosa:

Trovare modi sempre più raipidi ed efficienti per portare un pacco da A e B è la quintessenza del gioco, ad alcuni appassionerà un sacco mentre altri ci si annoieranno a morte (a me in un certo senso ha ricordato i principi del "clean coding" in programmazione).

Trama

A differenza di quanto accadeva con un Metal Gear Solid V, in Death Stranding Kojima non deve portarsi dietro il peso ingombrante di un'enorme mitologia da seguire e può portare in scena una nuova (splendida) ambientazione creata ad hoc, prendendosi tutte le libertà del caso: forse pure troppe, ma con il finale personalmente le ho perdonate tutte.

Lo compro o no?

Il problema è che il rimborso Steam non può essere richiesto dopo più di due ore di gioco: personalmente a me Death Stranding ha catturato dal primo minuto, ma penso che per capire se fa per voi dovreste prima spenderci sopra 5-6 ore abbondanti

Bonus track

Se siete fan del buon Hideo, vi consiglio di leggere il suo "Il gene del talento e i miei adorabili meme", dove spiega un po' il suo rapporto con la paternità (che in Death Stranding ha un ruolo fondamentale, come un po' anche in Metal Gear Solid) e parla di diverse opere che hanno contribuito ad influenzarlo.
Posted January 7, 2022.
Was this review helpful? Yes No Funny Award
< 1  2  3  4  5 >
Showing 1-10 of 49 entries