[o.O] Shogun
Antonio   Italy
 
 
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作品ショーケース
Il mio angolo di relax
9
レビューショーケース
DRAGON QUEST XI: ECHI DI UN'ERA PERDUTA (DQ11 d'ora in avanti) è un gioco di ruolo di stampo classico, con meccaniche e gameplay spiccatamente ispirati ai JRPG del passato. Si tratta dunque di un gioco dedicato principalmente a un pubblico specifico, ma che al contempo strizza l'occhio ai neofiti del genere grazie a nuove meccaniche di cui scriverò più avanti.

STORIA
La storia prende inizio durante una canonica notte buia e tempestosa, all'interno della sala consiliare di un castello, nel corso di un collegio di quattro uomini che devono prendere la grave decisione da cui dipenderanno le sorti di un neonato che porta l'inequivocabile marchio del Lucente. Il bambino potrebbe essere la reincarnazione dell'eroe Darios che un tempo sconfisse il Signore delle Ombre e una leggenda narra che la sua nascita potrebbe presagire il ritorno dell'Oscuro.
La riunione viene interrotta improvvisamente a seguito dell'attacco al castello da parte di un esercito di mostri. Durante tale assedio, la madre del neonato, compiendo il più amerovole dei sacrifici, perde la vita nel tentativo di mettere in salvo il bambino che, trasportato dalle acque del fiume all'interno di una cesta, si allontana dalla battaglia nel buio della notte.
E se il cliché non fosse già abbastanza scontato, un vecchio pescatore della valle, scorgendo il bambino tra le acque, lo trae in salvo e lo accudisce come un figlio per il resto degli anni a venire.
Anni dopo gli eventi narrati del prologo, prendiamo dunque i comandi dell'Eroe ormai adolescente per accompagnarlo nel suo personale viaggio alle ricerca delle proprie origini e svelare così il proprio destino.

Non fatevi ingannare dall'apparente banalità della trama fino a questo momento: lo storia si dipana attraverso una serie incredibile di colpi di scena e cambi di prospettiva che rendono questo DQ11 il capitolo più profondo e maturo della trentennale saga. Inoltre, come già acceduto in Dragon Quest VIII, dopo aver terminato la storia principale (in circa 70 ore di gioco), si entra in un corposo post-game nel quale verranno svelati nuovi e incredibili retroscena che probabilmente solo i più esperti conoscitori della saga riusciranno a cogliere integralmente, ma che indubbiamente rendono la storia di DQ11 una delle epopee più belle nella storia dei giochi di ruolo.

GAMEPLAY
Come già anticipato, DQ11 è un JRPG di stampo prettamente classico, il che si traduce in combattimenti a turni e battaglie incentrate sulla tattica più che sulla skill del giocatore. Possiamo scegliere il nostro gruppo tra una rosa di otto personaggi: quattro di essi prenderanno parte alla battaglia, mentre gli altri staranno in panchina. Durante gli scontri il tempo di gioco si ferma e ogni personaggio o mostro compie un'azione secondo un ordine stabilito dal proprio valore Agilità. Tramite un menù a tendina, il giocatore può scegliere l'azione da far eseguire al personaggio di turno: attacco, incantesimo, tecnica speciale, oggetti, ecc.
A differenza di altri titoli del genere, il giocatore non ha su schermo un ordine visibile dei turni, il che limita la pianificazione tattica delle mosse da far eseguire ai propri personaggi, ma al contempo rende le sfide più intriganti.
Per chi non apprezza i combattimenti a turni, il gioco permette comunque di automatizzare i movimenti di tutti i personaggi, permettendogli di attaccare, curare o lanciare incantesimi in modo automatico.
Una novità nel combat system di DQ11 è rappresentata invece dalla modalità tradotta tristemente con il termine "Pimpante" [traduttori, io vi ODIO] che in maniera totalmente casuale rende un personaggio più efficace negli attacchi o nelle cure e aumenta le chance di sferrare colpi critici, ma soprattutto permette di attivare una serie di attacchi combinati tra diversi personaggi che generano tecniche speciali talvolta devastanti.
Un'altra piacevole novità nel combat system di DQ11 riguarda la possibilità di modificare la formazione in qualsiasi momento dello scontro; si tratta di un'opzione che apre nuove possibilità tattiche durante le boss fight, permettendo ad esempio di partire con un party dedicato a indebolire il nemico con incantesimi di debuff, per poi sostituire le forze in campo con personaggi più forti nel combattimento corpo a corpo. Niente di eclatante, si era già visto in Final Fantasy X, ma è comunque una piacevole aggiunta.
Ovviamente, dopo ogni battaglia, ogni personaggio guadagna punti esperienza che può utilizzare per salire di livello, incrementare i propri attributi e apprendere nuove tecniche e poteri pimpanti [traduttori, io vi ODIO].
Durante l'avventura non ho mai sentito la necessità di fermarmi per livellare i componenti del party; il mio consiglio è comunque quello di non affrettare troppo la progressione della main quest e piuttosto di godersi ogni dettaglio di gioco.
In questa versione europea di DQ11 la difficoltà è calibrata verso il basso, probabilmente perché i giapponesi non ci ritengono abbastanza abili per giocare ai loro livelli. Per chi si volesse complicare la vita è comunque possibile alzare il livello di sfida dal menù Impostazioni.

GRAFICA E SONORO
Il character design della saga di Dragon Quest è da sempre affidato alle abili mani di Akira Toriyama, ma solo dall'ottavo capitolo si è fatto un enorme passo avanti nello stile grafico grazie all'utilizzo della grafica 3D combinata al cel-shading. DQ11 aggiunge a tutto ciò il motore grafico Unreal Engine 4, portando il gioco a livelli grafici davvero incredibili.
Il mondo di gioco è stupendamente animato e pieno di colori. Spesso, durante l'avventura, mi sono fermato a contemplare i paesaggi e ammirarne i dettagli. In parole povere: DQ11 è BELLO da vedere.
Un altro caposaldo della saga di Dragon Quest è certamente rappresentato dalle musiche di Koichi Sugiyama. Posso certamente affermare che Dragon Quest non potrebbe esistere in assenza delle musiche di Sugiyama, così come un film di Sergio Leone non sarebbe lo stesso senza le musiche di Ennio Morricone. DQ11 non fa eccezione ed è un piacere lasciarsi catturare dalle atmosfere sonore del titolo... nonostante la scelta degli sviluppatori di utilizzare il formato midi anzichè le musiche orchestrate. Pur tuttavia ogni brano è piacevole ed incredibilmente evocativo.
Un grave difetto che invece sento il dovere di segnalare riguarda la scelta insensata di utilizzare alcune musiche in maniera del tutto casuale. È capitato più volte di sentire una fanfara allegra durante un momento tragico dell'avventura, o un'aria lenta durante una fuga rocambolesca. Non so se dipenda dalla trasposizione occidentale del gioco o se si tratti di un aspetto originale ma è innegabilmente un ostacolo al pathos.

CONCLUSIONI
Dragon Quest XI è certamente un ottimo JRPG, secondo me il migliore della saga nonché uno dei migliori esponenti del genere. A ben vedere non aggiunge niente di veramente innovativo ma è da considerarsi come un perfezionamento di un genere nato oltre 30 anni fa.
Il gioco è chiaramente un tributo ai fan della saga, ma offre al tempo stesso un valido punto di accesso per chi non ha mai avuto la possibilità di giocare ai vecchi titoli della saga e che in DQ11 potrà vivere esattamente le stesse emozioni che noi vecchiardi abbiamo provato negli anni passati.
DQ11 è una dichiarazione d'amore per un genere ormai sopito, ma che dimostra di avere ancora tanto da raccontare.


RECENSIONI CORRELATE
Recensione di Dragon Quest Heroes
Recensione di Ni No Kuni 2

NOTE
Se avete apprezzato la mia recensione mettete un Like, se non vi è piaciuta mettete un Dislike; in ogni caso lasciatemi un commento e, qualora lo vogliate, indicatemi i particolari del gioco che volete approfondire o che magari non ho trattato.
レビューショーケース
167 時間プレイ
PREMESSA
"Il cielo sopra il porto era del colore di uno schermo televisivo sintonizzato su un canale morto".
Sono passati 36 anni da quando con questa frase William Gibson apriva il suo primo romanzo - Neuromante - destinato negli anni a diventare il manifesto di un nuovo genere letterario: il Cyberpunk.
Neuromante introduceva dei temi che negli anni a seguire divennero identificativi per il genere: il cyberspazio (o Matrice, che è un termine che probabilmente vi suonerà più familiare...), le droghe sintetiche, gli innesti artificiali e gli occhiali a specchio (i mirrorshades che danno il nome al movimento di cui faceva parte Gibson).
Il genere cyberpunk raggiunse il suo massimo apice nei primi anni '90, grazie anche ad alcune pellicole cinematografiche che lo resero popolare alle masse, per poi tornare a essere un genere letterario di nicchia negli anni a seguire.
Da amante del genere (conservo gelosamente una prima edizione Cosmo Serie Oro del 1986 di Neuromante), confesso che all'annuncio di CD Projekt Red di produrre un nuovo videogame intitolato Cyberpunk e con protagonista Keanu Reeves (doppiato in italiano da Luca Ward, e scusate se è poco) entrai in hype. Da allora, onde evitarmi spoiler di qualunque tipo, ho evitato di leggere qualsiasi anticipazione, news o recensione (e tutt'ora, non avendo ancora completato il gioco, non ho letto niente che riguardi il titolo).


JOHNNY
Addirittura prima di avviare Cyberpunk 2077 mi ero convinto che potesse trattarsi del seguito di Johnny Mnemonic, un altro racconto di Gibson da cui negli anni '90 è stato tratto l'omonimo film con Keanu Reeves.
Ed effettivamente molte tematiche di Johnny Mnemonic le ritroviamo anche in Cyberpunk 2077, sebbene l'opera dei CD Projekt Red sia piuttosto una celebrazione del genere da cui prende il titolo.
Il gioco attinge a piene mani da romanzi e film di genere: i già citati Neuromante (con la sua Night City) e Johnny Mnemonic ovviamente; ma anche Strange Days e Total Recall che, sebbene non siano propriamente cyberpunk, ne riprendono alcune tematiche.


GAMEPLAY
Generalmente a questo punto bisognerebbe parlare della trama del gioco ma, credetemi, se davvero volete godervi l'opera fino in fondo è meglio giocare senza conoscere niente della storia. Per me è stato così; ho acquistato Cyberpunk 2077 senza conoscere niente del gioco e sono felice di averlo fatto. Perciò non parlerò minimamente della trama in questa sede, passando direttamente al gameplay.
Cyberpunk 2077 è un open world con meccaniche ibride tra FPS e RPG.
Si gioca in prima persona con l'unica eccezione per le sezioni di guida, durante le quali è possibile passare alla visuale in terza persona.
Grazie agli innesti cibernetici del protagonista sarà possibile utilizzare uno scanner che gli permetterà di analizzare l'ambiente circostante (come avveniva nella serie di Batman: Arkham) e di hackerare i dispositivi nei dintorni (Watch Dogs).
Il gioco offre una grande quantità di armi da fuoco e da taglio, oltre a vari potenziamenti per le protesi cibernetiche del protagonista, acquistabili presso appositi negozi e studi medici del mercato nero di Night City.
Guadagnando esperienza si potranno invece sbloccare nuove abilità per il nostro alter ego e potenziare le sue caratteristiche fisiche.
All'inizio del gioco sarà possibile scegliere le origini del protagonista tra tre disponibili. Questa importante scelta determinerà il prologo dell'avventura e alcune sottotrame durante il prosieguo della storia.
Qualunque sia la strada intrapresa dal giocatore, ci ritroveremo davanti a uno specchio da cui accederemo al potente tool di personalizzazione del personaggio. Da qui finalmente prenderà inizio il prologo.
Il gioco, in puro stile CD Projekt Red, metterà il giocatore davanti a una serie di scelte da effettuare (spesso discutibili) e conseguenze da accettare. Come già succedeva in The Witcher, tali conseguenze si verificheranno solo parecchio tempo dopo, così da evitare il reload frenetico.


NON È TUTTO ORO...
Purtroppo, però, come spesso succede quando si mette troppa carne al fuoco, il gameplay di Cyberpunk 2077 non brilla mai in nessuno dei suoi aspetti. Il gunplay è piuttosto legnoso, il combattimento corpo a corpo è appena abbozzato e le sezioni stealth mostrano il fianco di un'IA decisamente carente. Paradossalmente, giocare a difficoltà elevata peggiora solo le cose, dato che l'IA dei nemici resterà scandalosamente bassa, a fronte di una potenza fuori dal comune di ogni singolo nemico (non saranno sufficienti dieci proiettili in piena faccia per abbattere il più debole degli avversari).
Anche le sezioni di guida non fanno gridare al miracolo, con un modello eccessivamente arcade che ricorda quello di GTA e che mal si sposa con il resto del gioco.
Sebbene questi difetti non minino l'esperienza di gioco, certamente non fanno di Cyberpunk 2077 un innovatore del genere open world come molti si aspettavano.


COMPARTO TECNICO
Ciò che invece lascia letteralmente a bocca aperta è il motore grafico di Cyberpunk 2077. Se siete possessori di un PC capace di far girare il gioco a dettaglio ultra con il raytracing attivo e al massimo delle sue potenzialità, vivrete un'esperienza visiva incredibile. Ombre dinamiche, riflessi, rifrazioni di luce… ogni dettaglio di Night City vi lascerà a bocca aperta. Sono rimasto senza parole nel vedere su una vetrina il riflesso di un uomo che fumava.
https://steamcommunity.com/sharedfiles/filedetails/?id=2337425119
Ma, come già scritto, tanta maestosità si paga: e nel caso di Cyberpunk 2077 si paga cara in senso letterale, dato che per giocare in UWQHD utilizzo una 2080Ti abbinata a un i7 10700k. Al massimo dettaglio e con raytracing attivo, la mia macchina raggiunge a stento i 60fps. Utilizzando invece la 2080s non ha mai superato i 40fps, con dei cali sotto ai 30fps nelle fasi più concitate.
[EDIT] Aggiornamento del 20/12: con l'installazione della patch 1.05 il gioco risulta più stabile, tanto da permettermi di giocare al massimo dettaglio (ultra/folle) anche sulla 2080s a risoluzione 3440*1440 a 40FPS stabili (DLSS attivo) e senza nessun compromesso.


CONCLUSIONI
Cyberpunk 2077 è un titolo talmente bello da vedere e ha una storia così incredibilmente avvincente che non farete caso ai suoi difetti (alcuni evidenti e piuttosto gravi). Non è un eccellente RPG, non è un eccellente FPS, non è un eccellente open world… eppure è uno dei giochi più belli a cui potrete mai giocare. A patto di avere un PC capace di reggere tanta magnificenza.
Ciò lo rende anche il gioco che più mi ha messo in difficoltà nella sua valutazione, sicuramente positiva; ma dubito che sarei stato così entusiasta se al posto di una 2080Ti, avessi avuto una GTX1650.


NOTE
Dato che Steam mette a disposizione un numero limitato di caratteri, in questa mia recensione ho preferito dare maggiore rilevanza ad aspetti del gioco e della trama che generalmente non vengono menzionati. Per questo motivo ho dovuto togliere spazio agli aspetti di gameplay vero e proprio, che comunque potrete approfondire in ogni angolo di internet. Spero di aver fatto comunque cosa gradita.
Inoltre è la prima volta che scrivo la recensione di un gioco che non ho ancora completato ma, dato il caso particolare e le vicissitudini che hanno accompagnato il lancio di Cyberpunk 2077, ho voluto dare una mia impressione dopo le mie prime 70 ore di gioco.
Se avete comunque apprezzato la mia recensione mettete un Like, se non vi è piaciuta mettete un Dislike; in ogni caso lasciatemi un commento e, qualora lo vogliate, indicatemi i particolari del gioco che volete approfondire o che magari non ho trattato.
About my gear
MAIN
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MULE
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Corsair / Asus ROG Gaming PC Build - Time lapse
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作成者 - [o.O] Shogun
Guida e consigli per ottenere tutti gli achievementd di Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea
Batavius 2023年12月23日 13時32分 
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✦ℳ𝒆𝓻𝓻𝔂 𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼𝓽𝓶𝓪𝓼 & A Happy New Year✦
[o.O] Shogun 2023年12月16日 1時44分 
La preferisci bianca o blu?
Generalmente chiedo almeno il 20% di caparra, ma diciamo che mi accontento dei 6k.
Per i restanti 74k fai un finanziamento o preferisci cash? :pfff:
𝕷𝖔𝖗𝖊𝖓𝖟𝖔 2023年12月15日 4時05分 
Cerco supra mk4 ho 6k ciao grazie
LordSaintt 2023年6月9日 3時05分 
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glorfindel1975 2022年12月24日 22時47分 
Buon Natale anche a te e alle persone vicine :)
GoJuRyuDo 2022年12月24日 20時02分 
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