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Posted: Feb 15, 2016 @ 1:37pm

The Graveyard è un breve filmato interattivo dalla durata di circa dieci minuti. Come prodotto è, mutatis mutandis, in qualche modo simile a Plug & Play. Notevole è in questo senso la risposta completamente differente del pubblico: il cortometraggio svizzero è riuscito a guadagnarsi largo consenso con la sua malinconica carica irriverente, mentre TG langue tra l'irrequietudine del pubblico medio di questa piattaforma, che di fronte alla descrizione esatta sulla pagina dello store di tutte le fasi di questa breve esperienza si lamenta dell'assenza di un gameplay più elaborato. Guardando più realisticamente alla differenza tra le due opere, possiamo notare in Plug & Play una notevole diversificazione del messaggio offerta alla metà del prezzo del più monotematico TG: solo in questo senso P&P può considerarsi un acquisto migliore. Personalmente però ho trovato più facile entrare in sintonia con questo TG. Tale of Tales cerca di creare un'esperienza full-body spiegata nella didascalia del menù di pausa: il giocatore è la vecchia, e il gioco consiste nel visitare la morte in un gioco di probabilità che ironizza sul tema dell'abitudine e del brutale spezzarsi di questa. La prospettiva schietta del viale diritto amplifica efficacemente il senso di estremo coraggio della vecchia, che, pur lenta e ormai incapace di intravedere i colori di una bella giornata di sole, arranca faticosamente verso la "prova" della sua esistenza. Il sedersi equivale a un prendersi in esame, misurare le proprie forze: la sgangherata Komen te gaan segna le note dei pensieri ricorrenti sui numerosi deceduti, e su modeste lusinghe verso la morte stessa, che acquisisce tutto il valore estetico materiale della tomba chiudendosi infine su un futuro incerto, ma perlomeno "futuro". The Graveyard è la storia di chi non può fare a meno di confrontarsi con la fine quotidianamente per sentire la prospettiva della vita. Il rituale viene ripreso in un automatismo da farmaco, in cui i soliti pensieri della vecchia continuano a scorrere su schermo anche se questa decede sulla panchina poco dopo essersi seduta. Il fatto che la protagonista non visiti nessuna tomba in particolare se non la sua futura ideale rende un profondo senso di solitudine, quella che si può provare soltanto se ormai la propria "comunità" è più nell'aldilà che nella realtà, e ciononostante il trapasso sembra ancora una prova complessa. Se The Graveyard è un esperimento di poesia non verbale, è un esperimento riuscito, e non lo dico in preda a uno slancio di spirito di contraddizione. Potete trovare un bell'articolo su Gamasutra su come TG sia stato primaria ispirazione del villaggio tibetano di Uncharted 2. Ormai il fattore economico non ha più ragion d'essere dopo le nuove politiche sui rimborsi: se TG risuona con la vostra sensibilità potete provarlo senza rischi.
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7 Comments
Tenshin000 Jan 2, 2018 @ 3:00pm 
Ho capito. Rispetto il tuo pensiero.
Demoncard Jan 2, 2018 @ 9:59am 
Se mi dici "arte", le prime cose che mi vengono in mente sono, in ordine casuale, la variazione linguistica, il paesaggio antropizzato, gli autogrill e l'architettura religiosa, quindi non sono proprio nella posizione di incasellare qualcosa in una categoria più filosofica che lessicale. Se pensavi che così non fosse, magari lo hai inteso dal mio riferimento alla "poesia": c'è stato un malinteso, visto che non parlavo del genere letterario, ma come espressione lirica in senso lato. Mi piacciono le cose che mi fanno pensare. In questo senso, non mi pare ci sia neanche da discutere su TG, visto che anche tu mi hai fatto notare qualcosa sulla quale non avevo mai posto l'attenzione, ovvero il fatto che la struttura differenziale Demo/gioco completo potrebbe far riferimento a una meccanica "pay to die" eticamente assai dubbia. Se siamo qui a discutere di TG a seconda di ciò che ha voluto dire per noi (e solo per noi!), mi accontento alla grande. Dell'arte chi se ne frega!
Demoncard Jan 2, 2018 @ 9:59am 
Tenshin000 nessun problema, non avevo inteso il tuo commento come offensivo né ho niente in contrario alle offese come parte importante della comunicazione. E' legittimo chiedersi se una recensione positiva a TG sia ironica o meno, e per questo ti ho risposto seriamente. Un po' di chiarimenti anche da parte mia. E' verissimo, come tu osservi, che TG è estremamente pretenzioso, come del resto lo sono tutti i titoli di Tale of Tales, nel senso che "pretendono" di essere arte (in senso stretto). Hanno lasciato la piattaforma proprio perché non sopportavano l'idea di una mercificazione sfrenata delle loro opere, e perché l'utenza media è in disaccordo rispetto a questa visione del medium videoludico. Per quanto mi riguarda, non sono propenso a prendere posizione in merito.
Tenshin000 Jan 2, 2018 @ 5:40am 
Scusa una versione di un gioco con un'anziana signora,con cui puoi andare solo a dritto e che zoppica anche se ci vai per troppo a lungo,con uno sfondo poligonale e brutto. Inoltre se compri la versione completa la signora può anche morire a seconda di una probabilità e sembra quasi di dire:compralo così vedi morire la signora ed è divertente.
Secondo me,apparte le intenzioni buone che magari c'erano,quello che è uscito è qualcosa di a malapena tollerabile,come se fosse uno scherzo di cattivo gusto.
Io magari sono stato un po' offensivo con il mio primo commento,ma secondo me questa non si può considerare arte solo perché voleva trasmetterti un messaggio un po' più profondo e perché partito con lo scopo di essere arte. Oltre che pretenzioso diventa anche un'offesa. Scusa la lunghezza del messaggio ma volevo farmi capire.
Tenshin000 Jan 2, 2018 @ 5:40am 
Io non sarò un critico d'arte e tutto il resto,ma questa per me è tutto fuor che arte. Cioé la prima cosa che vedi nel paesaggio sono degli alberi 2D che si girano ad ogni tuo movimento. Non comprendo l'idea in sè,prima dovresti creare un'immagine suggestiva e poi soprattutto dovresti rendere la questione un pochino più esplicita perché altrimenti all'occhio di un utene NORMALE sembra una presa per i fondelli.
Demoncard Dec 27, 2017 @ 2:33pm 
Assolutamente! Come seria era del resto l'intenzione dei suoi produttori, Tale of Tales. Il risultato? Hanno deciso di non piazzare mai più i loro prodotti su Steam.
Al di là della "storia", il titolo è onesto, tanto che se ne può scaricare anche una demo gratuita che consiste più o meno in tutto ciò che c'è da vedere. Il messaggio c'è, la direzione artistica pure, e l'impatto culturale anche. Tolta la questione economica, dargli un occhio non diventa neanche poi così strano.
Tenshin000 Dec 27, 2017 @ 1:05pm 
Serio?